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Paola – Marco Focetola: «violato regolamento consiliare» (era fuorigioco?)

La votazione del punto all’ordine del giorno relativo al Piano Strutturale Comunale, che buona parte della maggioranza di governo considera approvato, s’ammanta di mistero ed arricchisce il già corposo dossier di situazioni trepidanti vissute in consiglio comunale.

A dar credito a ciò che scrivono su internet alcuni titolati esponenti dell’amministrazione, Paola dovrebbe avere «le carte in regola per guardare al futuro», ma secondo l’opinione di un consigliere ormai in rotta coi suoi ex compagni di cordata, proprio nelle carte – e specificatamente nel verbale dell’ultima adunanza – dovrebbe esserci un dettaglio che, proprio a partire dalle regole, potrebbe cozzare con le rosee ambizioni di chi ha considerato valida la seduta dello scorso venerdì.

Ripercorrendo sommariamente i fatti, la discussione su cui si sarebbe dovuta focalizzare l’ultima deliberazione consiliare, si sarebbe dovuta aprire dopo l’intervento dell’assessore Paolo Siciliano, ed avrebbe dovuto coinvolgere i rappresentanti eletti dal popolo che a riguardo – prima di votare – avrebbero potuto esprimere il proprio pensiero.

Stante la versione del rappresentante del gruppo misto, preliminarmente alla presa di parola del delegato di giunta, una richiesta di intervento sarebbe stata avanzata dallo stesso Focetola alla presidente Emira Ciodaro, dapprima mostrandole il canonico gesto dell’alzata di mano e, successivamente, portandosi ai banchi della presidenza per avanzare la proposta con cui intendeva partecipare al dibattito.

Tuttavia, nello sviluppo degli eventi, questa possibilità non sarebbe stata concessa, anzi, si sarebbe passati direttamente al voto, cosa che per Marco Focetola ha rappresentato un fatto di «gravità assoluta».

A detta del rappresentante del gruppo misto, «quella che ha perso è la politica in sé. Mi hanno tolto il diritto alla parola, mi hanno tolto la possibilità di esprimere la mia opinione, la mia volontà, che poi è la volontà del mio elettorato, oltre di quelli che rappresento al di la del voto. È l’azione più deleteria messa in atto, mai capitata in un consiglio comunale dove mi sono alzato due volte, perché avevo alzato la mano in precedenza e non mi è stata data la parola prima che l’assessore Siciliano relazionasse sul punto da discutere, e neanche dopo. Avrei voluto l’inversione dei punti all’ordine del giorno, sarei voluto intervenire nel merito della discussione sul Psc, ma queste possibilità mi sono state negate perché dopo la relazione dell’assessore, in maniera inaudita, si è passati direttamente a votazione. Hanno fatto una furbata, invece di invitare alla discussione del punto, hanno scelto di votare e mi hanno attribuito un’astensione. Ma io ho detto che mi assentavo, ed ero già fuori dall’aula, e loro adesso si appigliano al fatto che non avevo passato la linea dell’aula. Ma non è questo il problema, non stiamo giocando su una moviola, in qualsiasi altra assise di buon governo e di democrazia si concede la parola a chi la chiede. Hanno violato il regolamento consiliare e ora si arrampicano sugli specchi, perché dopo aver relazionato sul punto si deve passare a discussione. Cosa che non è avvenuta e mi è stato tolto il diritto/dovere di esprimere la mia opinione. È un’offesa alle istituzioni».

Per visionare una situazione a tratti simile a quella descritta da Marco Focetola, si rimanda alla visione di questo “battibecco” documentato durante un consiglio comunale e rivisitato in chiave narrativa nello “spaccato a puntate” CCEF (Consigli Comunali Era Ferrari – per tutti gli episodi clicca qui). Buona Visione

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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