cuore del marsili

Cuore del Marsili – L’apparenza non denota la sostanza e non salva l’anima

DIVERSAMENTE SIMILI

 

Raimondo mi ha chiesto se conoscevo la filastrocca che vi propongo di seguito.

Lunedì mi riposai,

Martedì non lavorai,

Mercoledì persi la rocca,

Giovedì la ritrovai,

Venerdì l’inconocchiai,

Sabato mi lisciai la testa,

Domenica dormii perché era festa.

Ne conoscono una versione leggermente diversa.

Lui mi dice che la associa alla storia di un sarto ‘particolare’ capace di confezionare un abito ‘straordinario’ che come per magia, tutte le volte che il proprietario infila le mani in tasca, le sfila stringendo soldi che non sono suoi e che lui non sapeva ci fossero.

«Magari – direte voi – voglio andare anch’io da questo sarto!».

Sappiamo però che a ogni facile ricchezza ci sarà un conto salato da saldare e Dino Buzzati lo riporta alla mente quando svela che, a ogni elargizione della tasca stregata, corrispondeva una disgrazia che si verificava nel mondo. Così mentre lui si arricchiva, qualcuno nel mondo soffriva.

Anche ora qualcuno potrebbe voler custodire questo segreto, senza pensare che il male potrebbe toccare a chi si conosce o addirittura a chi si vuol bene!

E piano piano ci avviciniamo al punto focale dello sfogo del protagonista: denigrare alcuni tipi di lavori, categorie definite davvero in malo modo, che già non fanno niente e per questo niente sono pagati, che si limitano a fare ciò che gli compete, quindi veramente poco, e non disdegnano di stare nello sporco fino quando non intervengono gli addetti. Gente, mi dice, che potrebbe addirittura morire col grasso al cuore per la nullafacenza…

E qui mi è scappata una risata rumorosa, ma lui era davvero serio e arrabbiato.

Categorie che, magari, pagate poco meno di chi è costretto, invece, ad assumersi competenze, responsabilità non sue, percorsi di studi obbligati, turni di lavoro sfiancanti.

E poi, continua, si lamenta la mancanza di soldi per la ricerca, scarso personale in ambiti cruciali, non c’è carta igienica in alcuni luoghi pubblici, niente carta per fotocopie, niente di tanto altro ancora. Davvero diciamo?

Italia che fine hai fatto?

Che sei diventata?

Chi sono ora i tuoi nemici?

Se le cose devono cambiare, bisogna farlo tutti insieme, ma non come pecore che seguono il gregge, come singole entità, ognuno diverso ma con lo stesso obiettivo suscitato però da sentimenti nobili e anime sincere. E invece, ogni volta si rimette alla futura generazione, sempre la stessa litanìa della speranza, ma io direi obbligo morale, di miglioramento. Ma se non hanno esempi di sacrifici, limitazioni, perché dovrebbero farlo? Poi, certo, qualcuno l’avrà tale capacità e qualcuno no, anche senza obbligo; esattamente come oggi, domani soccomberanno i pochi valevoli ma pur sempre deboli, sentimentali, nostalgici, così chiamati dai furbi, dai bravi, da chi della vita ha capito tutto…!

Sì, hanno capito che imbrogliare è la strada più facile, che a dire il vero in molti riescono.

Il denaro non è sufficiente a salvare l’anima e se non m’ingannano i ricordi, a dirlo fu il più potente banchiere nella storia europea, visionario e benefattore.

OMega

About Redazione

Check Also

maria pia serranò

Paola – «Siete in linea con il comune» ma non col sindaco

«Siete in linea con il Comune di Paola. Se conoscete l’interno, digitatelo ora, oppure digitare: …

Rispondi