fabio pavone

Paola – Per i geologi il Psc è inadeguato, Pavone e Siciliano si difendono

Malgrado il tentativo di smorzare il clamore di una letterina giunta sul tema, intervenendo con un perentorio: «giù le mani dal Psc»; per l’assessore all’urbanistica Paolo Siciliano, membro di giunta in quota al Pri rappresentato in aula dalla presidente Emira Ciodaro, non dev’essere stato per nulla gradevole apprendere che quattro geologi hanno preso formalmente le distanze dal lavoro che lui stesso ha presentato nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

Secondo i tecnici del Piano Strutturale Comunale, «era evidente che prima di qualsiasi adozione e/o approvazione, bisognava obbligatoriamente adeguare tutti gli elaborati della componente geologica alle norme legislative nel frattempo subentrate nella Regione Calabria (ente che, insieme alla Provincia di Cosenza, è tra i destinatari del testo sottoscritto dai quattro lo scorso 3 Aprile, ndr) che di fatto obbligavano ad una revisione/aggiornamento complessiva del lavoro a suo tempo consegnato, anche in considerazione di quanto avvenuto nel territorio calabrese con l’alluvione del 2009/2010 e, in particolare, le esondazioni di tutti i corsi d’acqua dell’ottobre 2010 e la frana del febbraio 2013 che ha colpito in maniera pesante il territorio comunale di Paola».

Dinnanzi ad una premessa del genere, tanto l’esponente dell’esecutivo Ferrari, quanto il tecnico che regge le sorti dell’Utc cittadino, vedrebbero dissolversi ogni ambizione di rilancio legata a quell’approvazione consiliare sulla quale resta il dubbio riguardo la volontà di Marco Focetola (per una cronaca a riguardo – Link 1 e Link 2).

Infatti l’ingegner Fabio Pavone, sulla stampa odierna, si è affrettato a controbattere dicendo che tanto lui, quanto il delegato all’urbanistica, si riservano «adottare i consequenziali provvedimenti», in quanto «I geologi non si sono mai fatti sentire né tantomeno sono venuti mai in ufficio a visionare tutta la documentazione».

Eppure, con dovizia di particolari, i tecnici “dissidenti” rispetto al Psc hanno declinato ogni possibile responsabilità riguardo «l’adozione di uno strumento urbanistico che, almeno per la parte di competenza geologica, è stato adottato oggi e consegnato nel 2010». Roba vecchia di sette anni, tanto per dirla in altre parole.

Malgrado questa rottura netta, figlia di un sostanziale disconoscimento della parte più intima del Psc (perché “nella terra”), il reggente dell’Utc – Fabio Pavone – ha prontamente reso nota l’adozione dello strumento, annunciandone l’esecutività «in ottemperanza all’art. 27 della Legge Regionale n.19 e ss.mm.ii.», un richiamo che i geologi hanno pesantemente contestato perché negli ultimi 15 anni sono cambiate molte cose, soprattutto nella legge stessa, che per sei dei suoi punti non sarebbe stata tenuta in considerazione dal Comune di Paola.

Ciò non fa altro che confermare la sostanziale integrità (con qualche – a quanto pare non bastevole – cambiamento) del Psc perrottiano in quello di Ferrari.

Eppure all’epoca del suo annullamento proprio il sindaco dichiarò che quello del suo predecessore socialista sembrava «un disegno a colori redatto da un alunno delle scuole medie» (dal consiglio comunale del 9 marzo 2013clicca).

Oggi, nonostante sia stato redatto probabilmente da quegli stessi alunni, il passare di quattro anni avrà almeno fatto si che siano passati alle scuole superiori, magari aiutati negli studi dall’ingegner Fabio Pavone che pare possessore dello scibile necessario a superare ogni difficoltà.

Nel frattempo tra poco si andrà al voto.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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