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Come da più giorni è ormai noto, il fatto consumatosi tra le pareti dell’aula “Lo Giudice” lo scorso venerdì, consiste nella diversità di vedute relative allo svolgimento del consiglio comunale, con Marco Focetola da una parte e il resto della maggioranza dall’altra.
Mentre il video documentale, diramato sui social network sia in versione integrale che nelle sue parti salienti, sfuma in una misteriosa dissolvenza in nero dopo la declamazione di approvazione del primo punto all’ordine del giorno.
Perché s’è tagliato il video ancor prima che il presidente sospendesse i lavori del consiglio?
In linea teorica, sarebbe diritto dei paolani sapere e, soprattutto “sentire”, cos’è accaduto in un momento che era comunque ammantato della sua formalità istituzionale e, soprattutto, della sua funzione pubblica.
Perché mancano tutti gli attimi che precedono la richiesta e l’accoglimento della sospensiva?
Come mai il video passa “dolcemente” dall’immagine del sindaco che sembra andare in contro all’obiettivo, a quella del gonfalone con lo stemma del comune?
Dilemmi che potrebbero acuirsi se si considera ciò che avviene in un determinato segmento, tra l’87esimo e l’88ettisimo minuto del flusso, laddove – tra voci amplificate e rumori di fondo – ha preso corpo un botta e risposta che sembra ricalcare un passaggio del verbale pubblicato sull’albo.
Nel documento che riporta lo svolgimento dell’ultimo consiglio comunale, a timbro e firma della responsabile dell’ufficio segreteria, si legge quanto segue: «A questo punto il Presidente del Consiglio mette in votazione la proposta di deliberazione. Tutti i presenti votano favorevolmente tranne il Consigliere Focetola Salvatore Marco. Il Presidente chiede al Consigliere Focetola se nella votazione è astenuto o contrario. Focetola, pur presente in aula, risponde : “io mi assento”. La presidente risponde: “Lei è in aula” e quindi proclama l’esito della votazione: la proposta è approvata con n.8 voti favorevoli su 9 presenti. Alle ore 20.20 il Consigliere Serpa Francesco chiede la sospensione dei lavori dell’Assise per cinque minuti. Alla ripresa dei lavori, alle ore 20:45…».
Facendo un raffronto con gli orari dichiarati in video dalla presidente del consiglio all’apertura di seduta e poi anche dopo la riapertura dei lavori (causata dall’accettazione della richiesta di sospensione), il minuto pare proprio quello che nel documento sfuma e si dissolve.
Perché non farlo vedere né sentire fino all’atto della sua sospensione alle 20.20?
Indipendentemente da ciò che accade nei venticinque minuti successivi, la diversa versione del fatto offerta qualche giorno fa proprio da Focetola, alimenta il mistero sul Psc.
Anche se l’ingegner Pavone ha già reso nota, mediante un avviso firmato in quanto dirigente dell’Utc, l’Adozione del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico.
Comunque Tele Paola viene pagata coi soldi dei paolani, e generalmente si dovrebbero rispettare i diritti di coloro che pagano il canone.
