Ineccepibile, moralmente corretto, impeccabile nello stile e sempre in buona fede quando sbaglia. Il profilo “tipo” del candidato, sia esso espressione di un partito, una lista o una coalizione, quando si entra in campagna elettorale risponde pressappoco a questi crismi.
Tralasciando le aspirazioni personali, circoscritte in slogan più o meno efficaci, il contatto con la cittadinanza “votante”, più che legittimo è proprio necessario.
Ciò rende normali i fenomeni di comunicazione esorbitante: ogni argomento diventa notizia.
Quindi i comizi, il web ed ogni altra forma di pubblicità, dalla più contemporanea alla più tradizionale.
Come una litania, dagli altoparlanti si propagano continui inviti alla cittadinanza. Udito e vista, nel corso del periodo che precede le urne, sono probabilmente i sensi più sollecitati.
Con le orecchie intasate dai decibel emanati da auto in corsa, e gli occhi distratti dai messaggi murali, i paolani potrebbero correre rischi alla guida. Forse per tutelarli, dall’altro ieri, molti manifesti sono stati “oscurati” dalla Polizia Municipale, con l’applicazione della dicitura: «Pubblicità Abusiva».
La stessa che spesso compare in concomitanza di spettacoli circensi.