Imperversa sul web la campagna elettorale virtuale. I social network, veri e propri scaffali di merce in esposizione (con tanto di cartellino identificativo dell’offerta), sono il corridoio di ogni sede di movimento o partito, dal quale chiunque può udire cosa si dice nella stanza accanto.
E di cose se ne dicono parecchie.
Anzi, se ne scrivono, e “scripta manent”.
Pertanto, la paura di incappare in uno sbaglio prende il sopravvento e, alle volte, costringe alla vergogna e al pubblico ludibrio l’autore della baggianata.
Ma anche no.
Perché su internet ciò che è stato scritto si può rimuovere, compresi i commenti giunti all’indirizzo di chi s’espone. Per questo motivo, da un po’ di tempo, la comunità virtuale ha imparato lo “screenshot” (pratica attraverso cui le schermate lette o commentate possono essere salvate come immagini), creando un archivio – almeno per questa campagna elettorale – di peculiarità davvero esilaranti.
Da ricordare.