Dopo le perplessità espresse dall’avvocato Massimo Florita, che ha rilevato gli estremi per mettere in dubbio la legittimità dell’ultimo consiglio comunale (vertente sul bilancio), anche altri pezzi della Coalizione di Salute Pubblica in appoggio alla candidatura di Roberto Perrotta, hanno voluto prendere posizione e schierarsi accanto all’aspirante consigliere socialista.
Nella fattispecie si è espresso il movimento “Vivere Paola”, riconducibile al professore Franco Fedele che, senza troppi giri di parole e puntando dritto all’azione della presidente del consiglio Emira Ciodaro, ha criticato l’esito dell’assise, prospettando scenari nei quali non sarebbe da escludersi un intervento prefettizio.
Specificando l’appoggio dato sin dalla prima ora al contendente in lizza per la terza volta alla fascia tricolore, gli attivisti hanno riversato tutte le loro perplessità.
«Non si può assolutamente parlare di approvazione del documento contabile – si legge nella nota – in quanto l’art. 76 dello statuto prevede espressamente che la maggioranza dei Consiglieri necessari deve essere di 9 (la maggioranza dei consiglieri assegnati al comune). Invece il presidente del consiglio comunale ha dichiarato approvato il suddetto documento contabile benché abbiano votato a favore otto consiglieri comunali. È un vero e proprio assurdo, in quanto mi rifiuto di credere che il Presidente del Consiglio Comunale non conosca statuto e regolamento che devono essere “pane quotidiano” per chi guida una così importante assise. Pertanto, di fronte a tali gravi soprusi, è necessario che in primis il Segretario Generale del Comune, responsabile della validità degli atti, ripari a quanto avvenuto, comunicando con immediatezza al Prefetto di Cosenza la non avvenuta approvazione del bilancio. Al Prefetto di Cosenza, di fronte a tale violazione di legge comunque, riteniamo che non sfuggirà quanto avvenuto a Paola – concludono da Vivere Paola – dove c’è bisogno di avere la certezza della legalità».
In effetti, da quando Basilio Ferrari ha perso definitivamente la “sua” maggioranza (dati gli abbandoni della dottoressa Maiorano e dei colleghi Aloia e Focetola), i casi discutibili susseguitisi nell’aula “Lo Giudice” paiono essersi moltiplicati.
Da quando è emerso con vigore il dissenso dell’ex Grande Sud, Forza Italia, Idm, Grande Paola e Gruppo Misto, le cose sembrano essere sfuggite di mano. Dopo l’approvazione di un Psc sul quale aleggia ancora il dubbio riguardo la formalizzazione della volontà di Focetola (dato “astenuto” quando invece aveva dichiarato la propria intenzione ad assentarsi), adesso lo scoglio riguarda il bilancio.
Entrambi argomenti che potrebbero essere considerati la spina dorsale dell’azione amministrativa, elementi che deliberati in questo modo rischiano d’accendere ancora di più la polemica politica.