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Paola – Vizi procedurali e pubblici tabù nel PSC deliberato dal Comune

Organizzata per chiarire il punto di vista della Coalizione di Salute Pubblica, raggruppamento politico in appoggio alla candidatura di Roberto Perrotta a sindaco di Paola, la conferenza stampa avente a tema il Piano Strutturale Comunale (Psc) non ha deluso le aspettative.

Alla presenza di un folto parterre di convenuti, tra i quali i due ex primi cittadini Tonino Pizzi e Giovanni Gravina (con quest’ultimo seduto al fianco del candidato socialista per tutto il tempo dell’incontro), i perrottiani hanno confermato l’impianto abbozzato nel corso dei vari appuntamenti pubblici sin qui tenuti, con diversi tecnici intervenuti a stigmatizzare le criticità dello strumento predisposto dall’ingegner Fabio Pavone, capo dell’Utc e “fresco” assegnatario di un posto fisso in municipio grazie alla ratifica del dottor Mauro Perfetti da Mendicino.

Ad aprire le danze è stato l’architetto Angelo Siciliano, cui è seguito il contributo dell’ingegnere Pino D’Andrea che ha poi lasciato la parola ai colleghi Emilio Mantuano e Francesco Garritano, quattro professionisti che hanno concordato sulla visione pessimistica riguardo ciò che è stato ratificato nel corso di un consiglio comunale gravato da dubbi procedurali, esternati anche alla luce del video condiviso da Tele Paola e proiettato nel corso del confronto, con particolare riferimento all’atto della votazione, cui il consigliere Marco Focetola è stato ritenuto “astenuto” – malgrado si fosse dichiarato “assente” – per volontà della presidente del consiglio.

«La legge prevede che da quando uno dichiara “mi assento” – ha detto l’ing. Garritano – da quel momento deve essere considerato assente, e chi continua la seduta è punibile penalmente. La dottoressa Ciodaro, come presidente del consiglio, è punibile penalmente in prima persona, perché in quel momento avrebbe dovuto interrompere il consiglio». L’ingegnere, ultimo a parlare prima della conclusione di Roberto Perrotta, ha anche puntato il dito nella piaga del Psc redatto dal prof. Francini: «Hanno previsto il piano attuativo dappertutto (strumento urbanistico ad attuazione indiretta per cui vengono stabilite regole generali, come la divisione in lotti, la realizzazione di strade di accesso, ecc, ndr), poi hanno delimitato il centro urbano dove, per legge, non è possibile fare un piano attuativo».

Emilio Mantuano, pur avendo chiarito che le tempistiche d’attuazione del Psc ferrariano supereranno i quattro mesi, ha lasciato aperto uno spiraglio e, in nome della ripresa dell’economia e dell’indotto legato all’edilizia, si è detto pronto ad impegnarsi per «non fare l’errore commesso da questa amministrazione (Ferrari, ndr) che ha bloccato il Psc», proponendosi quindi di correggerlo laddove sbagliato.

Più corposi gli interventi preliminari dell’architetto Siciliano e dell’ingegnere D’Andrea, entrambi esterrefatti della mancata considerazione, dalle carte allegate al piano, della caserma dei vigili del fuoco, di un centro sportivo nella periferia sud (progetti deliberati in consiglio comunale), nonché la strana collocazione, vicino alla casa circondariale, di un’area che avrebbe dovuto costituire l’ampliamento del cimitero cittadino.

Infine Roberto Perrotta, che ha concluso puntando contro la fretta “assoluta” con cui è stato approvato il Psc di Ferrari «per arrivare in consiglio comunale – ha detto il candidato – e giocare con la buona fede delle persone».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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