fabio pavone

Paola – Passa “in giudicato” la sentenza del Tar: l’edificio non sarà demolito

«Il mero richiamo ai contenuti della norma – ha sentenziato il Tar di Catanzaro – non è sufficiente a illustrare le ragioni specifiche per le quali è stato adottato il provvedimento».

Con questa espressione, il collegio giudicante cui ha fatto appello la “Tre Esse Srl”, ha definito un’ordinanza emessa dal Comune di Paola avente ad oggetto “demolizione opere abusive su suolo privato“.

I fatti riguardano uno stabile sito in Viale Mannarino, edificio contro il quale l’Utc – diretto dal neo stabilizzato ingegner Fabio Pavone – s’era scagliato imponendone la parziale distruzione, comprendente una sopraelevazione a struttura metallica.

«L’unico dato che risulta – prosegue il giudizio dei togati del tribunale amministrativo – è che il Comune ha ritenuto superato il limite di cui sopra, attinente alla destinazione d’uso prevalente degli edifici, ma non è dato conoscere quale sia la modificazione presa in considerazione, né la misura in cui si è avuto il superamento dei limiti».

Quindi, senza riferimenti “certi”, il settore tecnico del municipio ha comunque avanzato una decisione drastica, contro la quale la legale rappresentante della società ha opposto una serie di iniziative volte a resistere, assistita dall’avvocato Oreste Morcavallo.

Le ragioni del privato, nell’ultimo atto passato “in giudicato”, sono state avversate dall’avvocatessa Claudia Parise che, per conto dell’ente paolano, ha propugnato tesi funzionali a giustificare la scelta operata dall’Utc.

Tuttavia, i giudici catanzaresi, avendo rilevato l’importante falla inerente le misure dello sforamento contestato, già nel 2014 lo avevano definito «talmente grave che non appare possibile ricostruire a posteriori il contenuto stesso del provvedimento, dato che le indicazioni fornite lasciano amplissimo margine nell’individuazione delle ragioni alla base di esso».

A questo punto il comune ha inteso perseverare nella propria decisione, adottando nuove ordinanze di sospensione dei lavori e di demolizione delle opere eseguite.

La Tre Esse Srl, pertanto, ha opposto una serie di resistenze culminate in diverse puntate al Tar, di cui l’ultima – a firma dei giudici catanzaresi – dovrebbe costituire il pronunciamento definitivo sul  ricorso, che accoglie le istanze del privato avversato da un ente pubblico che si è mosso senza motivazioni plausibili.

«Il Comune di Paola ha adottato direttamente l’ordine di demolizione – sentenzia il Tar – escludendo, sulla scorta di una consulenza tecnica, che, nella fattispecie, sussistano i presupposti per il rilascio del permesso in sanatoria […] Restano comunque salvi i successivi provvedimenti dell’autorità amministrativa. La natura formale della decisione e, dunque, l’assenza di una soccombenza di tipo sostanziale, inducono a compensare integralmente tra le parti le spese del giudizio».

Almeno il comune non ha dovuto pagare le spese legali della controparte (anche se si prospettano azioni per il risarcimento dei danni subiti dalla società gravata dall’iniquo stop).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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