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Paola – 1° consiglio del 3° Perrotta “rovinato” da Lo Gatto&Ferrari – VIDEO

Dopo quattro ore e mezza di seduta consiliare, la terza amministrazione Perrotta ha finalmente spiccato il volo.

Il distacco dalla terra ferma, che sarebbe dovuto avvenire in scioltezza, non è stato affatto semplice, perché dai banchi minoritari dei “Moderati per Paola”, sia il capocordata Basilio Ferrari che il suo collega “anziano” Antonio Lo Gatto, hanno fatto partire dei siluri degni di una contraerei.

Il consiglio comunale di ieri è servito a ratificare sette punti all’ordine del giorno, discussi a partire dal primo che verteva sull’esame delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità, necessario a convalidare ruoli consiliari e nomine di giunta.

Il momentaneo presidente dell’assise Lo Gatto – nominato in virtù della sua cifra elettorale – ha ceduto la parola all’ex primo cittadino che, sulla scorta di alcuni incartamenti, ha contestato l’elezione di Roberto Perrotta.

Basilio Ferrari – che ha rimandato a punti «meno tecnici» i saluti alla nuova amministrazione – interpretando l’ex articolo 63 del Tuel (inerente il procedimento da seguire nel caso in cui vengano sollevate contestazioni sugli eletti), ha fatto leva sulla presunta sussistenza di riti pendenti e debiti certi a carico del neo sindaco, degli assessori Città e De Cesare, e dei consiglieri Sorace, Politano, Ollio, Grupillo e D’Andrea (subentrato in consiglio al posto dell’assessore Saragò), per sviluppare un’arringa tesa a dimostrarne cause di incompatibilità «per cui – a parere dell’ex primo cittadino – nel momento in cui vengano rappresentate al consiglio, comportano la decadenza dalla carica di eletto entro dieci giorni dalla contestazione».

Cogliendo l’istanza del suo collega e smentendo di fatto la dichiarazione conciliante con cui si era presentato all’aula – inerente il «protagonismo polemico che non giova a nessuno» – il presidente Lo Gatto ha successivamente dato vita ad una situazione che ha impantanato i lavori consiliari per diverso tempo.

A parere del consigliere “anziano”, le questioni sollevate da Ferrari avevano una valenza tale da necessitare un riaggiornamento della seduta, da far slittare di dieci giorni, perché – autodeterminandosi in base ad un citato articolo “69” – «c’è incompatibilità, così come è stato verbalizzato, su alcuni consiglieri».

Ovvio il parapiglia innescatosi in seguito a questa “imposizione”, pronunciata senza neanche averla messa ai voti e, ancor più scontata, la successiva “fuga” di Ferrari e Lo Gatto, allontanatisi dall’aula senza neanche ascoltare il parere del garante amministrativo dell’ente, fornito dal segretario Antonio Fasanella che ha ripristinato i canoni della seduta, facendo salire Di Natale sullo scranno più alto.

Lo stesso consigliere PD è stato poi eletto presidente e dopo la nomina dei capigruppo (con il Psi che ha corretto il proprio orientamento nel verso dell’Articolo 1 dell’on. Roberto Speranza) è stata anche ratificata la commissione elettorale (che sarà composta da Francesco Aloia, José Grupillo e Anna Anselmucci).

Segue un breve video che sintetizza quanto descritto nell’articolo.

Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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