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Difeso a spada tratta da alcuni componenti dell’ex maggioranza, discusso nella sua “costruenda” veste da gran parte della cittadinanza, aggiornato dall’attuale amministrazione nella capacità contenitiva delle vetture in sosta, il waterfront progettato e diretto dal tecnico duo composto da Angela Maria Marcelli e Fabio Pavone, è divenuto oggetto di un “accesso agli atti” proposto da consiglieri della sponda sinistra dell’aula Lo Giudice.
L’istanza, presentata ieri mattina, è stata imbastita su richieste inerenti il verbale di consegna dei lavori, il computo metrico estimativo, l’elenco dei prezzi unitari, l’analisi dei prezzi se presenti lavorazioni non comprese nel prezziario regionale, la relazione tecnica di progetto e di eventuali varianti, il quadro comparativo (se presente qualche variante), il cronoprogramma, le eventuali sospensioni dei lavori, l’eventuale certificato di collaudo parziale, i Sal (stato avanzamento lavori) e la liquidazione delle competenze tecniche.
In base ad alcune indiscrezioni trapelate da ambienti vicini al S. Agostino, diverse di queste richieste potrebbero rimanere inevase, e malgrado l’impegno degli uffici competenti, per determinate voci sussisterebbe la possibilità di un buio completo.
Ad esempio, il riferimento alle varianti sarebbe totalmente sprovvisto di autorizzazioni e questo, alla luce dei tanti cambiamenti posti in essere tra la realtà “inaugurata” parzialmente e le ostentate carte progettuali, potrebbe presentarsi come un serio problema.
Stessa sorte dovrebbe toccare alla copertura finanziaria, primariamente ipotizzata con i proventi di una dismissione di patrimonio comunale (Casalinelle) mai avvenuta mentre, a quanto pare, la seconda opzione “tentata” dai passati amministratori sarebbe pure “bloccata” da un pignoramento eseguito sul capitolo di bilancio dal quale attingere.
Un guazzabuglio di cui certamente si continuerà a parlare.
