roberto perrotta

Paola – Quell’inedita giunta che potrebbe aver scontentato qualcuno

C’è una minoranza nella maggioranza Perrotta? Una parte di consiglieri eletti tra le fila del centrosinistra vincente, dopo lo svelamento della giunta, potrebbe sentirsi in diritto di dissentire rispetto ai colleghi affiancati nella sala consiliare?

Guardando ciò che è avvenuto per la lista Un’idea per la Città, forse qualche traccia di questo malcontento si potrebbe riscontrare.

Nulla che lasci presagire spiragli di opposizione interna, tuttavia i musi lunghi – che sono seguiti alla mancata conferma dell’indiscrezione secondo cui il primo eletto del movimento civico sarebbe diventato assessore – sono rimbalzati fin sopra le bacheche Facebook.

«Complimenti per la coerenza» ha scritto infatti Daniela Cilento, papabile di un seggio nell’aula Lo Giudice qualora Francesco Sorace avesse vestito i panni del membro esecutivo.

Un messaggio impersonale, sparato nel mucchio senza destinatari apparenti, come una frase lasciata sul muro della classe in attesa della persona giusta che la legga.

E forse, azzardando un’ipotesi, quel qualcuno cui è stato indirizzato un pensiero che suona di rimbrotto, potrebbe essere nientepopodimeno che Roberto Perrotta, che ha “incamerato” il nome del vicesindaco, ratificandolo come espressione della lista che Paolo Romagno e Francesco Santoro hanno costruito insieme a Franco e Vincenzo Fedele.

Proprio su proposta di questi ultimi – che, al netto delle urne, non hanno offerto una prestazione compatibile a quella dei compagni di cordata – il finanziere Antonio Cassano, comandante della tenenza amanteana delle Fiamme Gialle, è a tutti gli effetti un’espressione “politica” nel braccio operativo del “Perrotta Ter”.

A questo punto, malgrado il pungolo consiliare rappresentato col voto di Sorace, per Romagno e Santoro si aprirebbe una fase interlocutoria che magari, già a partire dal calendario estivo, potrebbe mostrare la sua natura, anche se – a giudicare dall’ottimo risultato ottenuto con l’inaugurazione di una doppia mostra nell’ex collegio dei Gesuiti (cui ha preso parte, in qualità di “voce del Bel Canto Italiano”, Cesira Frangella) e con la “donazione” di cravatte e foulard operata da Santoro proprio stamane, a tutti i componenti dell’assise consiliare, alla fine dell’adunanza – i segnali conducono verso tutt’altra direzione. Quella della parte attiva e della collaborazione.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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One comment

  1. francesco garritano

    Lettera aperta all’On. Roberto Speranza,
    Inizio questa mia missiva partendo da una domanda che ti è stata fatta (uso il tu in quanto compagno socialista dal lontano 1974, proveniente dal famigerato e variopinto Movimento Studentesco del ’68) il 4 luglio:
    Domanda:
    Come ci arriverete (ad una lista unitaria)? Mpd-Articolo 1, le Officine del programma di Pisapia, Campo progressista, la Boldrini… Marcerete divisi per colpire compatti? A ottobre vi ritroverete sempre sotto l’insegna di “Insieme”? Sarà il nome della lista unitaria?
    Alla quale hai risposto:
    Noi di Mpd lo stiamo facendo da tempo e continueremo a farlo. È necessario che le comunità territoriali possano partecipare, serve coraggio e può arrivare solo dal basso. Da qui a settembre ci incontreremo sicuramente. “Insieme” era il nome della piazza di sabato, l’inizio di un percorso. Il nome finale, spero unitario, lo decideremo con tutti i protagonisti di questo viaggio che mi auguro siano i più numerosi possibili, sia dal Pd che dalla sinistra.
    Aver letto questa tua risposta mi aveva invogliato da socialista a prendere in considerazione quanto da te detto, anche se prima mi ero avvicinato a questa idea di “stare insieme” dall’appello di Giuliano Pisapia, il quale come me (bontà sua), pur avendo intrapreso un cammino che porta a “stare insieme” della sinistra italiana, sembra titubante.
    Sinceramente non riuscivo a capire perché questa titubanza di Pisapia.
    Ora che leggo dai giornali che anche nella mia città – Paola (città della periferica Cosenza) – si parla di art. 1, in quanto il capogruppo del gruppo consiliare del PSI (lista che ha partecipato alle elezioni amministrative come PSI, eleggendo 3 consiglieri oltre al Sindaco Roberto Perrotta) ha ritenuto di costituire senza avvisare il Partito il gruppo consiliare denominato Art. 1 – PSI, capisco le titubanze di Giuliano Pisapia, che diventano le mie.
    Tu parli di partecipazione proveniente dal basso.
    Io avevo capito che chi faceva parte del “basso” fossero tutti i cittadini che si richiamano a valori della sinistra tradizionale italiana che non condividono le scelte dell’attuale partito egemone di sinistra PD.
    Ma ciò cozza con il fatto di trovarmi – nel caso in cui dovessi aderire alla tua iniziativa – ad aderire ad un movimento, aggregazione che – per non so quale investitura – ha come capo fila un tuo compagno di università, che il popolo della sinistra demoralizzata, non – renziana non conosce come compagno militante.
    A questo punto mi chiedo – ma probabilmente è l’età (ho 68 anni) – ad un criterio tutto renziano di scelta di un “cerchio magico” costituito da toscani, belle ragazze, che comunque ricorda molto quello berlusconiano di veline, funzionari Mediaset, etc., hai sostituito un sistema “speranziano” di scelta costituito da un ritorno alla goliardia ?
    Se così è, mi sembra un ennesimo fallimento, al quale non ho nessuna voglia di partecipare.
    Cordiali saluti e sperando che la notte ti porti miti consigli, compagno Francesco Garritano

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