Un mistero durato qualche giorno, potrebbe avere una chiave di lettura che parte da un intervento tangibile.
Perché, sebbene non informati attraverso i canali abituali (concernenti finanche il passaggio di vetture con altoparlanti), molti cittadini – soprattutto residenti nel centro storico – avranno avuto modo di osservare i lavori “congiunti” di squadre d’operai elettricisti e idraulici.
Intervenuti su un guasto ai cavi per l’energia, costosi fasci di fibre andati in fumo in diversi punti del loro tragitto, i tecnici avrebbero riscontrato una causa comune per ogni tratto danneggiato, consistente nel contatto con l’acqua.
Con una pressione “preoccupante” è stato scoperto un flusso sgorgante da varie perdite nel circuito idraulico, che avrebbe dapprima “scavato” la terra contro cui s’è abbattuto, infiltrandosi poi nella resistente guaina che protegge i cavi.
Questi ultimi, pur correndo sotto il manto stradale, sono disposti parallelamente a molti edifici del centro storico che, all’esito finale dei controlli, è parso attraversato da una “falda” artificiale che è sboccata nei pressi del Duomo (o Chiesa Madre).
Un danno ingente, che ha causato una molteplicità di interventi per i quali – obbligatoriamente – l’acqua ha cessato di essere erogata e anche l’energia è andata di rado a intermittenza.
Nell’ottica di una duplice attività sanatoria, che forse ha già ridotto i rischi potenziali per le case e che, sicuramente, eviterà spese maggiorate dalla dispersione idrica e dal continuo ricambio di cablaggi elettrici, gli interventi sinora condotti hanno già restituito acqua e luce