consorzio valle lao

Paola – La Flai Cgil denuncia strani “inviti” agli operai Consorzio Valle Lao

La Flai Cgil, con una presa di posizione ha contestato il «”modus operandi” del Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao».

Secondo la versione del sindacato «nella giornata dello scorso 19 Luglio pare che alcuni lavoratori operanti sui cantieri di Paola e comuni limitrofi, siano stati messi in allarme dal Direttore dei Lavori territorialmente competente, circa l’intenzione del Commissario dell’Ente, Dott. Macrì, di voler corrispondere le otto mensilità arretrate agli impiegati del Consorzio, prelevando i fondi necessari dai Tfr degli operai. Tale notizia, davvero destabilizzante per gli equilibri dei rapporti tra impiegati, operai e dirigenti dell’Ente consortile, ha avuto una prima reazione, già il successivo 20 Luglio, con la partenza da Paola alla volta di Scalea di alcuni operai che, invece di recarsi sul proprio posto di lavoro, hanno raggiunto la sede centrale del Consorzio, al fine di incontrare il Dott. Macrì e cercare di bloccare la Sua paventata iniziativa. Ebbene, è notizia di oggi (28.07.2017, ndr) che forestali all’interno dell’ente ancora una volta stanno cercando di “spingere” i citati lavoratori a recarsi presso la sede di Scalea alle ore 16.00 del lunedì 31 Luglio (ieri, ndr), adducendo sempre le stesse motivazioni. Si tenga nella dovuta considerazione il fatto che il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria, ossia la Cgil, non ha mai autorizzato tale rimostranza che, così come specificato chiaramente in un sms inviato per tempo ai lavoratori iscritti, è da considerarsi “esclusivamente iniziativa personale” poiché, così come ulteriormente sottolineato nello stesso sms, allo stato attuale “non c’è nessuna delibera che autorizzi l’utilizzo dei fondi destinati ai forestali per pagare gli stipendi agli impiegati del Consorzio”. Ci si chiede allora quale possa essere stata la motivazione alla base di tutto questo trambusto che, quanto meno pone in estremo imbarazzo gli stessi lavoratori che, fuori dall’orario di lavoro, sono quasi “pressati” a recarsi presso la sede di Scalea dell’ex Valle Lao, senza una convocazione scritta, ufficiale del responsabile dell’ente e privi di eventuale avallo sindacale a tale reiterata iniziativa. Si consideri il particolare momento di difficoltà che sta attraversando il Consorzio ex Valle Lao in cui, ribadiamo, il personale impiegatizio sta “eroicamente” resistendo e garantendo comunque i servizi dell’Ente, pur non percependo da ormai quasi otto mensilità alcun emolumento. Dal 26 luglio gli impiegati sono in assenza volontaria, poiché stanno attuando un sit-in presso la sede centrale di Scalea in via Fiume Lao, ove in maniera composta ed educata, stanno informando cittadini, pubblici amministratori, forze dell’ordine e mezzi di comunicazione che toglieranno il loro presidio solo dopo l’erogazione delle spettanze arretrate. Un Ente in cui persistono impuntualità di pagamento anche degli stipendi degli operai. Un Ente in cui, invece di creare armonia, gli operai vengono sobillati da menti sconsiderate ad entrare in contrasto con i loro colleghi».

Quindi una serie di punti.

«Riprendendo le parole del Presidente Andreotti che spesso diceva : “A pensar male si commette peccato ma molte volte ci si azzecca”, non vorremmo che tale “giochetto” fosse un ingenuo tentativo da parte, parrebbe, del Commissario Straordinario Domenico Macrì, di crearsi un “alibi” con il quale poter difendersi davanti agli impiegati che, giustamente, attendono da molti mesi il pagamento degli stipendi arretrati. C’è quindi da attendersi da parte sua una giustificazione del tipo “mi dispiace io vi avrei pagato gli stipendi arretrati ma gli operai si sono opposti e quindi la colpa non è mia”. Dai comportamenti evidenziati si deve dedurre che una cosa è certa: nonostante o malgrado il commissariamento regionale, al Consorzio di Bonifica Integrale del Lao e dei Bacini del Tirreno Cosentino le cose ancora non vanno come dovrebbero intanto concludiamo lasciandovi ad immaginare la disastrosa situazione economica in cui versano le famiglie degli impiegati dell’Ente in questione a cui va tutta la nostra solidarietà, con l’impegno di non lasciare nulla di intentato per la soluzione “immediata” di una situazione che […] ora è solo definibile “vergognosa”».

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