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Paola – Mentre l’acqua manca nelle case, in alcune zone “si disperde”

Mentre la città, stretta dal caldo torrido di questi ultimi giorni, continua a fare i conti con la scarsezza idrica, ci sono zone dove l’acqua si perde in copiosi rivoli che finiscono in strada.

Uno di questi casi riguarda il fenomeno che prosegue indisturbato da giorni in Via Fiego, dove quella che all’apparenza sembra proprio una perdita dal circuito idraulico, continua a riversare sull’asfalto ettolitri della preziosa risorsa che in molte case – tanto durante i guasti dichiarati dalla Sorical, quanto nelle ore notturne per una strategia razionalizzante – manca totalmente.

Il problema che i residenti del litorale tirrenico cosentino stanno affrontando in questa caldissima estate 2017, è di un’entità mai riscontrata nelle annate precedenti, tanto da far sorgere il sospetto che possa derivare dall’obsolescenza di una rete che, a quanto pare, fa acqua da tutte le parti.

Stanti i dati diffusi nel passato recente, una ingente quantità della preziosissima risorsa finisce dispersa nel sottosuolo, causando quei tanti cali di pressione che – per le persone domiciliate ai piani più alti dei palazzi – molto spesso sono sinonimo di penuria dai rubinetti.

Ovviamente, considerando la normale siccità estiva, il problema in questione s’abbatte con maggiore vigore in questo periodo, ma è indubbio considerare che la medesima situazione si possa verificare anche nelle stagioni più piovose, quando l’acqua – che giusto per ricordalo, a Paola va ad un prezzo superiore ai tre euro a metro cubo – pur continuando a defluire esternamente ai tubi giunge nelle case ad una pressione accettabile.

Come se questo non bastasse, si tenga a mente quanto accaduto poco più di un mese fa nella parte alta della città del Santo, quando operai elettricisti intervenuti per sanare un guasto hanno scoperto un’ingente perdita nel centro storico, talmente grave da sezionare diagonalmente l’area posta tra Via Cristoforo Colombo e la sottostante chiesa del Duomo.

Questo tipo di avarie non è solo di impiccio per ciò che concerne la presenza della risorsa nelle tubature domestiche, ma può diventare un serio problema per le fondazioni delle case stesse, esposte ad un “nemico” tanto invisibile quanto fatale, in grado di scavare la terra stessa su cui poggiano gli edifici, indebolendo i basamenti delle palazzine e generando le condizioni per l’avvento di criticità strutturali che – in ultima istanza – potrebbero addirittura causare crolli.

Per questa ragione è di fondamentale importanza il lavoro che ultimamente sta venendo svolto dalla società che si occupa delle risorse idriche calabresi, sempre in prima linea dinnanzi alle perdite che in questa stagione – forse proprio per la possibilità di sondare con maggior precisione la pressione stessa delle tubature – staranno pur causando disagi ma, in prospettiva futura, potrebbero aver consentito la possibilità di interventi salvifici (in ogni senso).

Per quanto riguarda la città di Paola, nel giro di dodici mesi a partire da questa stagione, è probabile che venga attivata la parte di rete idrica di recente costruzione, quella messa in piedi grazie all’impegno dell’ex Comunità Montana e che, da troppi anni, non è stato possibile prendere in considerazione.

Questo perché nell’arco di un anno dovrebbe diventare realtà la captazione delle risorse locali, tutte quelle sorgenti che potrebbero ridurre al minimo i disagi che quest’anno stanno condizionando la vita dei residenti e dei villeggianti.

La situazione attuale è tale che nessun comune del litorale tirrenico cosentino compreso tra Belvedere e San Lucido, possa dirsi esente da disservizi.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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