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Paola – Roberto Perrotta sibillino: «Io non ho mai preso soldi da società»

E venne il giorno in cui Roberto Perrotta iniziò a levarsi i primi sassolini dalla “cava” ammucchiatasi nelle sue scarpe in cinque anni.

Al culmine della serie di interventi, il sindaco ha svelato retroscena inediti dell’azione amministrativa condotta dal suo predecessore.

Partendo da una disamina ragionata sui verbali dei consigli comunali guidati all’epoca dalla dottoressa Ciodaro, il primo cittadino ha ripercorso un iter che – allo stato attuale – ha portato il comune di Paola a non avere neanche gli 8mila euro necessari alla riparazione dei condizionatori presenti nell’aula “Lo Giudice”.

Parlando di fatti certificati, il sindaco ha stigmatizzato un passaggio in particolare, dal quale è venuta a galla una realtà che, tanto ai cittadini quanto agli osservatori istituzionali, potrebbe non piacere affatto.

Riferendosi al biasimo riservatogli dall’allora sindaco Ferrari, critico per il rapporto intessuto tra l’amministrazione a lui precedente e la società che gestiva il servizio idrico integrato prima della Lao Pools (costantemente rinnovato mediante “ordinanze” di proroga), Perrotta ha tirato fuori una “chicca”.

«Avevamo fatto un peccato noi – ha detto il sindaco – cioè la Smeco dava un tot di soldi per la festa del 4 Maggio. È un peccato mortale. Talmente mortale che poi loro si sono fatti pagare i Tiromancino da Ecologia Oggi. Andate a vedere la “fatturina”, che è l’unica pagata negli ultimi tempi. Tiromancino, pagato ad Ecologia Oggi nell’ambito di un percorso di informazione, “giornata ecologica”. Però quella era sbagliata, così com’era sbagliato e ci tiravano le orecchie perché noi avevamo costretto la Smeco a pagare la Tac per l’ospedale. Tra parentesi, la Tac a Paola non c’è più, perché nell’indifferenza generale la Tac è stata spostata. Ed era la Tac pagata dalla Smeco, quindi pagata da voi. Però io sbagliavo, forse perché invece di fare acquistare la Tac, avrei dovuto pretendere soldi o qualcos’altro dalla Smeco. Ed io questo non lo pretendevo e non lo pretenderò mai. Perché posso abbassare lo sguardo per la paura di aver provocato problemi alla città – ha concluso il passaggio – ma mai per aver preso soldi».

Scendendo poi sul piano dell’occupazione, il sindaco ha ripreso il “caso Pavone”, stigmatizzato al pari delle ultime chiamate al lavoro giunte prima del ballottaggio.

«Questo è un comune che viene studiato – ha chiosato il sindaco – in tutti i corsi di diritto amministrativo si studia come si fa ad assumere ingegneri e fare in modo che nessuno del comune firmi la delibera, e quindi si assume un altro di Cosenza che poi dopo se ne deve andare. Queste sono le cose, non pensate che parliamo di piccolo cabotaggio. Ed io posso competere con questi scienziati?».

Quindi l’accusa definitiva: «Chi ci deve dare lezioni (riferimento all’amministrazione Ferrari, ndr) due giorni prima del ballottaggio ha fatto nascere una cooperativa di 56 persone».

Occorrenza che sommata alle dichiarazioni di Aloia, getta tinte molto fosche sul passato recente.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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