roberto perrotta

Paola – 7milioni (impegni da onorare) + 3milioni (debiti extra)= 2° Dissesto?

«La parola “dissesto”, con Roberto Perrotta sindaco, la vedrete applicata a questo comune solo e soltanto se la Corte dei Conti ce lo ordinerà».

Questa frase, rimasta tra le pieghe di un consiglio comunale, è stata pronunciata dal primo cittadino nel corso di una replica al suo predecessore.

Rispondendo al sindaco uscente (ora consigliere di minoranza), il rappresentante più autorevole dell’amministrazione – in quella circostanza – ha enumerato una sequela di situazioni a rischio per il comune, dove ditte, cooperative e società, hanno rappresentato voci “in sospeso” di cospicua entità.

A distanza di due mesi, quell’intervento è tornato di attualità, così come la parola “dissesto”, perché nel corso del lavoro condotto dai revisori dei conti, sarebbe emersa una inclinazione finanziaria dell’ente verso un passivo da 10milioni di euro.

Le casse del comune – “pienamente” amministrato da Basilio Ferrari per soli 2 anni – sarebbero in perdita di 3milioni (debiti fuori bilancio), mentre l’ammontare degli impegni di spesa non onorati sarebbe ormai giunto a 7milioni.

Una situazione complessa, per la quale è stato necessario chiedere lumi proprio al sindaco che, con malcelata apprensione, ha riproposto quanto già detto nell’aula in occasione del consiglio sul rendiconto della gestione 2016 (nonché sull’assestamento generale e sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio).

«Ribadisco quanto già detto in sede di pubblica adunanza – ha detto Roberto Perrotta – aggiungendo il massimo impegno da parte di tutta l’amministrazione, nel tentativo di venir fuori, quanto più decorosamente possibile, da una situazione oggettivamente difficile. Ogni strada alternativa all’estrema determinazione è al vaglio della maggioranza, perché lo spirito di rivalsa nei confronti di chi ci ha preceduti, non fa parte del mio e del nostro modo di agire».

Malgrado queste rassicurazioni, nelle stanze del S. Agostino sarebbe in corso una frenetica attività computistica, necessaria a riordinare i conti “sparsi” lasciati in eredità da chi ha perso le elezioni.

Cifre che spesso non rispecchiano l’ordine cronologico dei pagamenti, con ditte che avanzano milioni e società – addirittura interdette per ragioni d’antimafia – che hanno puntualmente ricevuto le loro spettanze.

In questo caos persino la manutenzione straordinaria del lungomare, progettata dal poi assunto dipendente comunale a tempo indeterminato categoria D1 (ingegner Fabio Pavone), ha avuto la sua parte, con quei 300mila euro messi in conto malgrado non si sapesse da dove sarebbero arrivati.

Anche se questo non ha impedito di pagare migliaia di euro ai tecnici, tipo l’architetta – poi candidata “ferrariana” – Angela Maria Marcelli (per «le prestazioni di Direzione Lavori e Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione» del cantiere tuttora allestito su mezzo waterfront), mentre la ditta “Scutieri Costruzioni” ancora aspetta i soldi e non può concludere il lavoro.

Anche questa è stata Paola, e questo è stato solo un esempio. Ne seguiranno altri.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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