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Paola – Nodo ferroviario da rilanciare: il consiglio approva atto d’indirizzo

Ragionando civilmente, seguendo il punto all’Odg, i tanti partecipanti al consiglio comunale tenutosi a Paola nel pomeriggio di venerdì, hanno sciorinato un Rosario di argomenti funzionali a redimere il locale nodo ferroviario.

Redimerlo principalmente agli occhi di coloro che possono agire per ripristinarne il blasone, quei “gestori della Rete” incarnati in aula da Giovanni Vigile, dirigente Rfi che ha annunciato l’imminente ripristino dell’ascensore all’ingresso della stazione e l’installazione, entro il 2018, di altri due elevatori sul secondo e terzo binario (per cui è stato anticipato anche un intervento sul marciapiede, utile a rialzarlo e rendere più confortevole la salita ai treni per i diversamente abili).

Non un fiato sulla “lunga percorrenza” e nulla che lasci presagire l’arrivo dell’alta velocità.

Tuttavia un utile punto di partenza per far discutere, a livello politico, gli attuali eletti in consiglio.

Anche se prima che Falbo, Aloia, la Serranò, l’ex sindaco Ferrari e l’attuale primo cittadino Perrotta, prendessero la parola, una sfilza di ben sedici interventi si sono susseguiti. La discussione è partita infatti con gli acuti “sindacalistici” di Vincenzo Polizza (segretario provinciale Ferrovieri), Gerardo Calabria (segretario confederale Cisl Cosenza) – che ha freddato la sala ponendo l’attenzione sui tempi biblici che sono trascorsi per la semplice riapertura del bar interno alla stazione – Giuseppe Rizzo (Uil), Angelo Falsetti (FastMobilità), Giordano (Ferrovieri), Carmelo Forlano (Uil servizi), che hanno poi ceduto la parola a sindaci e delegati delle amministrazioni di Amantea, Fuscaldo, Cleto e Lago, tutti concordi sulla necessità di preservare lo scalo paolano dal declino.

Soprattutto, nel caso di Gianfranco Ramundo, per dare anche credibilità all’area “metropolitana” di Cosenza.

Poi Natale Spataro, Patrizio Lombardo (Fast Mobilità), e Luigi Puntoriero (Usb), hanno declinato l’argomento sulla perdita progressiva di servizi, quali l’impianto di manutenzione, la ristrutturazione della stazione stessa e il Ferrhotel, mettendo in evidenza anche la crisi del settore demandato allo smistamento postale.

Quindi Carmelo Romano de PCI, che ha puntato l’attenzione sui disagi dei diversamente abili, categoria debole cui è stato riservato gran parte dell’intervento “aziendalista” di Giovanni Vigile, rappresentante Rfi.

Quindi, per i “non politici”, ha chiuso Francesco Mari che – per conto dell’assessore regionale ai trasporti – ha fatto proprie le argomentazioni discusse, proponendo l’insediamento di un tavolo di concertazione cui Perrotta, nel corso del suo intervento di chiusura, ha detto di voler partecipare nell’interesse comprensorio tirrenico e dell’entroterra cosentino.

Dopo oltre tre ore, l’aula ha quindi deliberato all’unanimità (con le sole assenze di Anselmucci, D’Andrea, Limardi, Lo Gatto e Politano), il seguente atto d’indirizzo:  «potenziamento dei collegamenti, potenziamento treni intercity, sistemazione logistica degli spazi ubicati al piano superiore della stazione attualmente inutilizzati, facilitando il canone di locazione attualmente troppo alto. Mantenimento e potenziamento Imc e Carro Soccorso, come da relazione allegata. Metro leggera, di superficie, collegante i comuni del Tirreno cosentino con la città di Cosenza, l’Università, Germaneto, Aeroporto e Stazione di Lamezia, come da altra idea progettuale allegata. Treni straordinari, periodo estivo, colleganti costa tirrenica cosentina con capoluogo di provincia, da effettuarsi anche durante il periodo notturno. Il tutto con la compartecipazione dei sindacati».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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