giosafat vigliotti

Paola – Opposizione archiviazione querela a ex Giunta e Utc: salta seduta

Sebbene non dovrebbero accadere, esistono situazioni per le quali può capitare che un’udienza fissata per chiarire determinate faccende giudiziarie, possa saltare per vizi procedurali di piccolissima entità.

Difetti di notifica, ritardi di natura indipendente dalle procedure adoperate, e tante altre minuzie rientranti più che altro la burocrazia interna ad un tribunale, sono di sovente alla base di marce indietro e bruschi arresti per una miriade di processi.

Alle volte capita addirittura che questi rallentamenti arrivino a costituire un freno nell’emissione stessa dei dispositivi di sentenza, condizionati da tempistiche procedurali che, alle volte, implicano quasi l’impunità di taluni reati perché, a causa di certe lungaggini burocratiche, sopraggiunge puntuale la prescrizione.

Con questa spada di Damocle perennemente puntata sui codici da utilizzare per interpretare i vari casi da affrontare, tanto i magistrati inquirenti, quanto i collegi giudicanti, quelli difensivi, gli imputati, i testimoni e tutti coloro che a vario titolo rientrano nei dibattimenti da cui dipendono i destini della società stessa, si trovano quotidianamente a fare i conti.

Basta un nonnulla e capita, com’è successo l’altro ieri, che l’intera giunta “originaria” della passata amministrazione (quindi senza Cupello ma con Focetola), con l’aggiunta dell’attuale impiegato a tempo indeterminato assunto presso il comune per occupare un ruolo da categoria professionale D1 (vale a dire l’ex reggente dell’Utc, all’epoca dei fatti “supporto al Rup” per lavori al cimitero e oggigiorno operativo per l’ufficio Patrimonio, ingegner Fabio Pavone) possa evitare l’audizione necessaria a determinare l’esito di una richiesta di archiviazione cui, la parte già impegnatasi in un “esposto-querela”, s’è opposta con vigore.

Ripercorrendo i fatti secondo quella che è la versione della parte  “querelante”, «Tutto trae origine dalle modifiche unilateralmente introdotte dal Comune di Paola, in qualità di committente, su proposta del suo Ufficio Tecnico, al Quadro Economico del progetto esecutivo relativo al 3° Stralcio dei lavori di “Ristrutturazione, Sistemazione ed Ampliamento dell’attuale cimitero comunale” […] Le modifiche di natura economica cui si fa riferimento sono state apportate con il solo e unico scopo evidente di “recuperare somme sufficienti’ a coprire l’onorario della neo-introdotta figura professionale del Supporto al R.U.P. ed aumentare l’onorario del Collaudatore designato fin quasi a raddoppiare quello già opportunamente previsto nel citato quadro economico del progetto esecutivo redatto e trasmesso, dagli stessi professionisti incaricati, all’Ufficio Tecnico del Comune (U.T.C.). Tutto ciò a spese dell’importo dei lavori (somma derivante dal computo metrico estimativo) che è stato ridotto di una quota parte degli oneri della sicurezza non soggetti al ribasso di gara e destinati all’attuazione del piano di sicurezza, oltre che dell’onorario dovuto ai professionisti intervenuti nella progettazione».

A parere del legale che s’è opposto a quanto deciso dal Pm (archiviazione), si dovrebbe concentrare l’attenzione non tanto sulla riduzione dell’onorario del suo assistito, ma sul comportamento di alcuni organi comunali che avrebbero deciso di “redistribuire” al personale (degli stessi organi comunali) «una parte dei fondi destinati all’opera».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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