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Paola: Al consiglio comunale di venerdì 24, risposte a quesiti di Pino Falbo

«Con il desiderio di costruire un futuro migliore», Progetto Democratico si è riunito l’altro ieri insieme a quanti hanno partecipato all’incontro organizzato presso il Dopo Lavoro Ferroviario (Dlf) a Rione Giacontesi.

Un faccia a faccia coi cittadini paolani che, dando seguito a quanto presentato nella locandina diffusa sui social network, dovrebbe aver dato misura della «azione continua» messa in atto sino ad oggi.

A poco meno di sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione Perrotta, la componente minoritaria sin qui più pugnace nel confronto con la maggioranza consiliare, ha battuto il suo primo colpo.

Pino Falbo ed Anna Anselmucci, esponenti con un seggio nell’aula Lo Giudice, attorniati da I Riformatori, da Paola che Vorrei e Prospettiva  Comune, hanno presentato un primo sviluppo del Progetto Democratico.

Una critica aspra e sincera all’esecutivo in carica, scevra dai sensazionalismi ricercati in città da altri tipi d’opposizione, ma anche una visione d’insieme tendente ad equilibrare un’azione di governo che, pur non consentendo una valutazione definitiva, necessita comunque di un contrappeso relazionale.

Perché da altri lidi della minoranza consiliare, l’impressione data è stata quella di una “totale chiusura”, di un “rapsodico confronto” e di un’apertura finalizzata ad un’idea del “bene della città”.

Perché dopo i primi scoppiettanti confronti, di Ferrari&Lo Gatto si è persa traccia, di Limardi s’è abbassata la media delle presenze, mentre della Serranò s’è scoperto un lato totalmente a favore dell’amministrazione Perrotta.

Gli unici che hanno mantenuto un assetto perlopiù “politico”, teso al confronto fra diverse idee di gestione, sono stati proprio quelli di Progetto Democratico.

E se il prossimo consiglio comunale – che in realtà è precedente all’ultimo tenuto – riprenderà dalle tematiche lasciate in sospeso nella penultima assise, la loro interrogazione inerente il lungomare dovrebbe trovare “risposta”, a partire dalla relazione con cui l’assessore Emilio Mantuano darà l’input alla discussione.

Perché l’ordine del giorno di quella assise “procrastinata”, portava il waterfront tra i primi argomenti da discutere in aula.

Al delegato di giunta nominato tra fila di “Liberamente per Paola”, toccherà sciorinare un Rosario che – su queste colonne – è stato snocciolato sin a partire dalla conferenza di presentazione dei lavori, tenuta dall’ex sindaco insieme al progettista – ingegner Fabio Pavone, successivamente innestato a tempo indeterminato nella pianta organica del comune – e alla direttrice dei lavori, architetta Angela Maria Marcelli, che s’è già vista liquidare le spettanze per il ruolo (malgrado l’opera sia ancora un cantiere aperto).

Della copertura finanziaria con cui s’era pensato di pagare l’infrastruttura, allo stato attuale non c’è traccia, così come non è dato sapere l’esito dell’asta per la dismissione della scuola di Casalinelle (patrimonio comunale che, nei conti “in entrata”, aveva lo stesso valore che veniva attribuito, alla voce “in uscita”, per realizzare una “pista ciclabile”), così come degli introiti della Bucalossi nominata da Ferrari nel corso della presentazione alla stampa.

L’unica cosa che sembra essere chiara, riguarda la considerazione attuale dell’opera, vale a dire un bel “debito fuori bilancio”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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