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Presso sale interne all’ex collegio dei gesuiti (il “Palazzo di Città” attiguo alla Chiesa del Rosario di Corso Garibaldi), sono esposti i quadri di Massimo Zuigan Tizzano, un artista che con la rassegna sui “Grandi Antichi” ha inserito sé stesso all’interno della mostra.
Non soltanto per i “suoi” quadri (tre opere molto suggestive) e per quelli – ricalcanti grandi meraviglie del passato – dipinti di sua mano, ma anche perché girovagando tra le tele è possibile averlo accanto per comprendere appieno il senso del percorso organizzato insieme all’espositore, l’antiquario paolano Alessandro Soria.
Incontrato dinnanzi al “Salvator mundi” di Leonardo Da Vinci (recentemente “battuto” per 450milioni di euro), il pittore ha raccontato il percorso seguito per ricalcarne fedelmente il tratto.
«Il mio lavoro si basa sul fatto di cercare di riprodurre l’aura, lo spirito di un dipinto antico. La grande difficoltà che può incontrare un pittore copista – ha detto Tizzano – è quella di restituire l’emozione e vivere il travaglio creativo che ha vissuto il pittore che ha composto l’opera originaria. Tutto questo, nel mio caso, passa attraverso uno studio delle pratiche pittoriche, dei materiali che hanno utilizzato i maestri, lo studio della loro vita e del periodo storico che hanno vissuto».
Di seguito un assaggio filmato “dentro” alle sale della mostra, con l’intervista al pittore che – per l’occasione – ha anche “ragionato” dinnanzi alle sue opere, offrendo una percezione quanto più aderente possibile all’aura originale di dipinti dal valore universale.
Buona Visione
