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Paola – Primario di Chirurgia: silurato pure Antonio Dardis. Guzzo in forse?

Stante l’avviso campeggiante sul sito ufficiale dell’Azienda Sanitaria cosentina, presso la struttura di Chirurgia Spoke “Paola-Cetraro” è stato bandito  un incarico di sostituzione del direttore, con una procedura derivante dell’ex art. 18 afferente al contratto collettivo nazionale di lavoro riguardo la dirigenza medica e veterinaria.

Messa in questi termini, la situazione non pare confluire verso uno scioglimento del cosiddetto “nodo Guzzo”, medico che fino al trasferimento avvenuto di recente (quasi una sorta di “estromissione” con destinazione Rossano) aveva retto con risultati eccellenti l’unità chirurgica della struttura litoranea.

Le premesse per il mancato ritorno del primario, che aveva consentito alla sanità tirrenica cosentina di presentarsi all’attenzione dell’azienda provinciale con numeri “incontestabili” – 930 interventi chirurgici scesi di colpo a 620 all’atto del suo “siluramento” – sono contenute proprio nel documento pubblicato sull’albo pretorio dell’Asp diretta da Raffaele Mauro, che riproponendo il bando per la copertura del posto ha anche accantonato la possibilità di far scorrere automaticamente la graduatoria degli eventuali sostituti.

Senza questo nuovo bando, infatti, l’incarico di direttore medico della Chirurgia sarebbe “toccato” al dottore Antonio Dardis (come d’altronde era già stato anticipato su queste colonne), appartenente ad un “trio” di camici bianchi papabili del posto da coprire.

Essendosi classificato all’interno di questo raggruppamento, da cui è stato selezionato il primo “facente funzioni” avente i requisiti necessari per assumere il ruolo, al professionista chirurgo sarebbe bastato attendere la normale scadenza dell’incarico conferito al collega, per anelare legittimamente alla sua sostituzione.

A rigor di logica, secondo quanto sancito dall’articolo 18, in mancanza del primario può essere stilata una graduatoria riservata solamente alla struttura carente della figura da rimpiazzare, una classifica per titoli dove il più “equipaggiato”, per sei mesi eventualmente prorogabili ad un anno (a discrezione dell’amministrazione), diviene responsabile del settore rimasto vacante.

Secondo questo meccanismo, una volta esaurito il tempo della copertura, il ruolo dovrebbe passare automaticamente al professionista che compare dopo quello nominato in prima istanza, e così via – di semestre in semestre (o, se prorogato, di anno in anno) – finché non viene bandito il concorso per il primario.

A questo punto viene da chiedersi: che necessità c’era di andare a riproporre l’avviso pubblico per l’articolo 18, quando c’era già una graduatoria da cui si sarebbe potuto attingere?

Anche perché adesso, per ripetere tutto l’iter già svolto l’anno scorso, sarà necessario che i “soliti idonei” presentino domanda, attendendo fisiologici tempi tecnici per giungere ad una nuova nomina.

Considerando che la scadenza dell’avviso è stata fissata per il prossimo 22 dicembre, è altamente probabile che per giungere ad un conferimento ci vorrà altro tempo, un periodo nel quale resterebbe quantomeno “incerto” il nome del responsabile di riferimento.

Perché se l’attuale “facente funzioni” figura come “scaduto” e il subentrante non è ancora stato nominato, resta impossibile capire a quale figura bisognerà riferirsi in caso di necessità.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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