caserma vigili del fuoco paola

Paola – Ripristinata la procedura per permanenza Caserma VVFF – VIDEO

In occasione della Festa dell’Immacolata dello scorso 8 dicembre (2017), il corpo dei Vigili del Fuoco è stato coinvolto nella cerimonia che ha preceduto la dedica di uno spazio urbano ad un loro collega, rimasto vittima dei bombardamenti che nell’estate del 1943 piovvero su Paola.

A poco più di 48 ore dallo scampato pericolo vissuto nella galleria ferroviaria che collega Paola con l’entroterra, dove un treno è deragliato (o per meglio dire “sviato”) dal binario, causando fortunatamente solo qualche contusione e molta paura tra i passeggeri (ed un più che comprensibile malore al macchinista), l’amministrazione comunale guidata da Roberto Perrotta ha scoperto una targa in memoria di Isidoro Veltri, morto in seguito ai crolli causati dalla pioggia di bombe che si abbatté sul centro storico nel tentativo di eliminare l’ultimo segretario del partito nazionale fascista.

In quella occasione, alla presenza del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco (Massimo Cundari), il sindaco ha avuto modo di encomiare il corpo, enfatizzando la rapidità dell’intervento messo in campo due giorni prima e l’efficacia della macchina organizzativa immediatamente predisposta.

Un’eventualità che lo stesso graduato ha rimarcato, rispondendo alle domande poste nel corso di un’intervista realizzata sul momento, pubblicata in un video che segue all’articolo.

L’incidente ferroviario è stato gestito in maniera encomiabile anche grazie alla disponibilità di uomini e mezzi da impiegare fulmineamente, eventualità possibile grazie alla presenza in loco della caserma dei Vigili del Fuoco e del carro soccorso della Ferrovia, due servizi che – con le ultime razionalizzazioni ipotizzate dalla politica e dalla società che gestisce la rete nazionale dei treni – rischiano di lasciare il campo paolano.

Per questa ragione diventa ancor più pregnante la nota diramata dall’amministrazione comunale cittadina, in merito alle ultime azioni messe in campo per salvaguardare la permanenza, sul suolo cittadino, del fondamentale presidio a tutela della popolazione litoranea.

Perché la caserma dei Vigili del Fuoco, stante quella che fu la strategia della passata amministrazione di centrodestra, rischiava seriamente di essere trasferita a Fuscaldo, un’eventualità che gli attuali inquilini del Sant’Agostino stanno tentando di evitare con determinazione e “carte alla mano”.

Segue pertanto la nota diramata dal Comune che anticipa (su questo spazio) il video realizzato lo scorso 8 dicembre.

 

PRIORITARIO FAR RESTARE LA CASERMA DEI VVF A PAOLA

L’amministrazione comunale lavora per garantire la permanenza del presidio sul territorio cittadino

Malgrado la piega assunta a causa della superficiale gestione della vicenda da parte di coloro che, negli ultimi anni, avrebbero dovuto tutelare gli interessi di Paola, la permanenza della Caserma dei Vigili del Fuoco sul territorio cittadino resta uno degli obiettivi di questa amministrazione.

Ripristinando il normale corso inaugurato quasi quindici anni fa, precisamente con la delibera n°56 del 30 dicembre 2003 in cui è stato approvato il progetto preliminare per la costruzione della nuova sede dei VVF di Paola con contestuale variante urbanistica da zona “E1” (produttiva agricola), ad “F” (attrezzature pubbliche sovra comunali); riprendendo il filo di una deliberazione consiliare risalente all’aprile 2011 con cui erano stati approvati il PSC ed il REU (senza alcun voto contrario) che confermavano che per l’area la destinazione d’uso era adeguata (ambito a servizi ad attenzione ambientale); attestando la validità di una decisione esecutiva assunta nel novembre del 2011, quando la Giunta ha approvato un nuovo progetto preliminare, redatto sempre dal Ministero, per l’occupazione di una area minore rispetto alla precedente, dichiarandone la pubblica utilità; l’amministrazione comunale ha inteso ricostruire i margini di un intervento necessario a tutelare la presenza territoriale di un presidio che, se fosse proseguita la scriteriata strategia messa in atto in precedenza, sarebbe già traslocato altrove.

La passata amministrazione, con delibera di Consiglio Comunale del 09/03/2013 n°3, ha annullato il PSC ed il REU, “sospendendo” – di fatto – quanto di buono e validamente messo in campo fino a quel punto.

L’annullamento del PSC è stato comunicato dopo due anni e cioè in occasione della Conferenza dei Servizi del 03/11/2015, convocata proprio per deliberare sulla conformità urbanistica; in quella occasione l’ex sindaco ha disertato l’appuntamento ed il Comune è stato rappresentato da un tecnico dell’UTC che, candidamente, ha fatto presente l’annullamento del PSC ed il conseguente ritorno dell’area alla precedente destinazione: cioè “agricola”; dimenticando di dire che la variante urbanistica del 2003 restava comunque valida.

Su questi presupposti, la valutazione del terreno ratificata nel corso di un consiglio comunale “senza numeri” (perché a gennaio 2017 parteciparono solo otto consiglieri della vecchia maggioranza) è da intendersi meramente aleatoria e non corrispondente a crismi di realtà che, considerando la zona come formalmente ratificata nel 2003 (vale a dire “F”) ha un valore intrinseco corrispondente a quello attualmente ammesso che, tra l’altro, è incasellato al rigo 143 della tabella acclusa alla deliberazione 127, nella quale la Commissione Straordinaria di Liquidazione ha elencato i creditori non ammessi alla massa passiva, lista in cui compare il Ministero dell’Interno (escluso per “carenza di documentazione”).

Non considerare questo stato di cose, oltre che palesare un’attitudine “omissiva”, è anche indice di una vergognosa malafede.

SEGUE IL VIDEO REGISTRATO LO SCORSO 8 DICEMBRE (viziato da un problema tecnico, del quale ci scusiamo, relativo all’audio registrato all’atto di intervistare il comandante Cundari).

Buona Visione

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