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Paola – Bollettazione “più potabile” grazie agli interventi su tariffe e servizio

Nota diramata dal movimento politico Cambia Paola

Prosegue con l’analisi della nuova tariffa idrica l’esame dei costi per i servizi pubblici essenziali che saranno discussi nel Consiglio Comunale del 27 marzo. L’argomento ci sta particolarmente a cuore, giacché Cambia Paola, l’allora gruppo dirigente di Federconsumatori (che oggi ha dato vita a “Lega Consumatori”) e il Comitato di Salute Pubblica, negli ultimi cinque anni sono stati gli unici soggetti a denunciare le tariffe illegali (poi sanzionate dall’Autorità Garante), gli intollerabili razionamenti e la non potabilità dell’acqua in numerose zone della città, una rete colabrodo, l’omessa depurazione e l’inquinamento marino.

Cambia Paola è poi stata l’unica a sollevare, fin dal 2014, le carenze del sistema fognante, con centinaia di utenze non allacciate e soprattutto i conflitti d’interesse e i rischi di infiltrazione criminale nella gestione privatistica del servizio, ciò che ha portato all’interdittiva antimafia per Lao Pools nel marzo 2017.

Per questo ci interessa molto capire se l’Amministrazione Perrotta, dopo le promesse fatte in campagna elettorale, abbia preso di petto la questione. Dobbiamo dire che la nuova tariffa idrica 2018 ci sembra fare un buon passo in avanti rispetto al passato, passando dal costo complessivo di  € 2.814.177,00 nel 2017 ad un totale di € 1.950.299,00 nel 2018, con un risparmio di € 863.878,00, tutti soldi che i cittadini paolani non pagheranno.

I risparmi più consistenti si sono realizzati nei costi di riscossione (scesi da 225.000 euro a 8.000), negli interventi sulla rete (da 210.000 euro a 36.000), nel costo dell’energia elettrica (ora azzerato perché posto a totale carico dell’affidatario) e nei costi per il personale (scesi da oltre 72.000 euro a circa 4.000). Azzerati anche gli oneri (€ 171.000) per riduzioni o agevolazioni, che evidentemente non si ritengono più necessari grazie alle tariffe più basse. Ed invero il prezzo al metro cubo tende a scendere molto, soprattutto per consumi che superano i 60 metri cubi, ossia la maggior parte delle utenze. Considerato che con la tariffa di Ferrari il costo dell’acqua fino a 60 metri cubi annui era molto simile, probabilmente le famiglie paolane riusciranno a risparmiare circa il 25-30% sulla bolletta dell’acqua potabile; resteranno probabilmente invariati i costi per fognatura e depurazione giacché gli abbattimenti del 2018 per i consumi oltre i 60 metri cubi all’anno si compenseranno con aumenti di pari entità per i consumi sotto i 60 metri cubi all’anno, che con Ferrari costavano meno.

Certo, ci sembra ancora troppo pagare 700.000 euro all’anno a Sorical e oltre 1.100.000 all’anno ad una società privata di gestione. Da anni sosteniamo che l’unico modo per rendere davvero sostenibile la gestione del servizio idrico siano necessarie due cose: procedere alla captazione autonoma delle nostre sorgenti (il che ci consentirebbe un graduale distacco da Sorical) e riportare in mano pubblica la gestione, liberandoci delle società private in appalto che, come minimo, ci costano un 10% di remunerazione del capitale (stiamo parlando di oltre 100.000 euro all’anno). Tutti risparmi che si potrebbero reinvestire nell’ammodernamento della rete. Inoltre, la gestione pubblica ci consentirebbe di tenere davvero sotto controllo la qualità e la potabilità dell’acqua (essendone gli amministratori direttamente responsabili) e l’effettività della depurazione, una fase del servizio che necessita di un costante monitoraggio.

Ovviamente queste sono attività che necessitano di seri investimenti, non solo economici, ma anche politici. Occorre una seria volontà politica per fare queste scelte, motivata da fortissime priorità: la salute dei cittadini, tanto per cominciare, ma anche la qualità del lavoro del personale addetto, che non subirebbe più il precariato e le incertezze dei cambi di gestione.

Ora bisogna capire se questa tariffa riuscirà a tenere tutto dentro: l’abbassamento dei costi (innegabile) con la manutenzione della rete, la regolarizzazione degli allacci fognari, la separazione fra acque bianche e acque nere, la continuità e la potabilità dell’acqua ai nostri rubinetti, la buona depurazione. Abbiamo detto che i costi per interventi sulla rete sono molto diminuiti, ma è anche vero che questo tipo di interventi possono essere finanziati anche con fondi sovracomunali. Ovviamente, come per la Tari, speriamo che il bilancio di previsione tenga e che l’Amministrazione abbia operato la giusta previsione per assicurare l’equilibrio del sistema. In caso contrario salterebbe tutto, le tariffe tornerebbero ad aumentare e si rischierebbe addirittura un nuovo e fatale dissesto.

Ad  ogni modo riconosciamo che rispetto al passato sono stati compiuti molti sforzi di razionalizzazione e trasparenza. Se fossimo autonomamente presenti in Consiglio, dunque, il nostro voto sulla tariffa “acqua 2018” sarebbe positivo. Non solo per gli abbattimenti, ma perché riteniamo che nella gestione del servizio idrico Ferrari abbia toccato il fondo: le duplicazioni dei costi (oggi eliminate), le tariffe illegali, l’affidamento del servizio a società equivoche destinatarie di interdittive antimafia … e potremmo continuare. Questo dimostra che negli anni scorsi facevamo bene a contestare con forza l’amministrazione di centro-destra. E dimostra anche che – a differenza di alcuni altri gruppi politici che a parole si definivano di centrosinistra o equidistanti – abbiamo fatto bene, al ballottaggio, a far mancare il nostro appoggio collettivo al candidato Basilio Ferrari, protagonista di una stagione amministrativa da dimenticare.

Ovviamente, ci auguriamo che questa apertura di credito sia un investimento fruttuoso: per questo proponiamo all’amministrazione ed alle forze politiche di voler approntare un tavolo tecnico/politico per verificare la possibilità di gestione diretta da parte dell’ente Comune dell’intero servizio idrico. Senza dimenticare che questa amministrazione, come da noi richiesto fin dal 2016, in campagna elettorale ha preso l’impegno di restituire il “maltolto” riscosso dal 2013 al 2017. Crediamo che, anche sotto forma di compensazioni sulle future bollette, questo sia il momento di provvedere.

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