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Paola – Causa avversa all’elezione di Roberto Perrotta: altro slittamento

Adesso la palla è passata alla Presidente del Tribunale cittadino, il magistrato Paola Del Giudice che, dopo la remissione degli atti da parte del giudice onorario Antonio Magliocchi (subentrato alla collega Gabriella Martone, assente perché in maternità), sarà chiamata a designare un collegio con contestuale fissazione di una nuova udienza.

Allo stato attuale, quindi, dell’azione legale perpetrata dall’ex sindaco Basilio Ferrari e dal leader regionale del Pri, Sergio Stancato (più quattro ex assessori: Paolo Siciliano, Dario Gaetano, Francesco Sbano e Stefano Giovanni Mannarino; nonché dall’ex consigliere comunale Francesco Serpa) non è dato sapere quando si deciderà.

Ovviamente, la permanenza di uno stato di sospensione decisionale, a seconda di come la si guardi, apre scenari pro e contro ogni schieramento coinvolto nella vicenda.

Perché malgrado si possa pensare che lo slittamento dei tempi stia giovando all’azione del sindaco in carica, il quale sta continuando un’opera gestionale che incontra sempre maggior favore nelle variegate frange della cittadinanza, è pur vero che in mancanza di un pronunciamento definitivo, anche i suoi avversari possono continuare a giovarsi di una ribalta che altrimenti sarebbe molto più difficile, se non impossibile, ottenere.

Considerandola in quest’ottica, al “pro” apparentemente goduto da Roberto Perrotta, s’appaia quello di Basilio Ferrari, continuamente sulla cresta dell’onda nel ribadire la sua convinzione nell’azione intrapresa, salvo poi risultare assente – ingiustificato – a consigli comunali di nevralgica importanza come quello sulla discussione del contratto in essere con la società che sta occupandosi della raccolta differenziata dei rifiuti in città.

I “contro”, visto lo stato di incertezza dipendente da un pronunciamento terzo, sono in larga parte ascrivibili alla condizione dei vincitori all’appuntamento con le urne, perché la “strozzatura” costituita dalla messa in discussione del risultato elettorale, frena – e non poco – l’espressione completa del potenziale a disposizione.

In questo senso, per i proponenti dell’azione legale, nell’attuale stato di rinvio, non si prospettano “contro” (anche se l’eventuale soccombenza potrebbe generare un effetto domino talmente deflagrante da bruciare completamente tanto le carriere politiche quanto la credibilità di ciascuno).

A proposito di “credibilità” bisogna registrare la durissima presa di posizione dei difensori che tutelano la posizione degli esponenti della maggioranza tirati in ballo da quello che hanno definito «tardivo» ricorso elettorale, basato – a parer loro – «su una falsa prospettazione di fatti e situazioni, palesemente erronea, capziosa, confusionaria, viziata da pesanti imprecisioni e inesattezze».

Secondo gli avvocati di Roberto Perrotta, Francesco Città, Giuseppe D’Andrea, José Grupillo, Ivan Ollio, Giovanni Politano e Francesco Sorace, diversi punti dimostrerebbero gli «errori» e le circostanze ritenute «false» contenute nel ricorso presentato dai “ferrariani” contro la loro elezione.

Tra questi è annoverato il seguente: «alla domanda presentata da Ferrari, priva di sottoscrizione, risultano allegati, in fotocopia, la seconda pagina della lettera del 10 Luglio 2013 del responsabile del settore finanziario p.t., alcune lettere del dirigente del medesimo settore, datate 14.09.2015 ma spedite dopo circa sette mesi, e plurimi prospetti contabili, alcuni relativi al “recupero indennità di funzione 2010”ed altri al “recupero indennità di funzione 2011”. I primi recano, a fianco di ciascun nominativo, un numero di protocollo e la data del 10 luglio 2013, con l’apposizione in calce di un timbro tondo, con al centro lo stemma del comune ed intorno le diciture “Comune di Paola – Ufficio Ragioneria”. Nei secondi, invece, non compare alcun riferimento a data e protocollo, ed essi recano in calce un timbro tondo con intorno le diciture “Comune di Paola – Provincia di Cosenza”, diverso da quello contenuto nei primi prospetti anno 2010. Tali prospetti non sono rispondenti al vero».

Alla data del 13 Aprile, bisogna comunque registrare – così come ha fatto il giudice onorario Antonio Magliocchi nel suo verbale di udienza – che i ricorrenti (vale a dire Basilio Ferrari Sergio Stancato, Paolo Siciliano, Dario Gaetano, Francesco Sbano, Stefano Giovanni Mannarino e Francesco Serpa), attraverso i propri legali, «insistono affinché la causa venga discussa e chiedono al signor Presidente dell’On. Tribunale di voler provvedere alla costituzione del collegio, atteso che la materia di cui all’oggetto non è di competenza esclusiva collegiale in quanto attiene a contenzioso elettorale per il quale è anche prevista la partecipazione obbligatoria del Pubblico Ministero».

Ogni dubbio dovrebbe venir sciolto nei mesi a venire.

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