maestra sospesa tortora

Paola – Maestra “sospesa” dalla Procura: stamani udienza davanti al Gip

Stamani, dinnanzi al Gip del Tribunale di Paola, la maestra accusata d’aver perpetrato atti di violenza psicologica e minacce ai suoi alunni, avrà modo di raccontare la sua versione dei fatti.

È previsto infatti per oggi l’interrogatorio di garanzia per l’insegnate tortorese che, dallo scorso 6 Aprile, è stata “sospesa” dalla sua attività professionale con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni suoi alunni.

La maestra 60enne di storia e geografia, stanti gli elementi raccolti dagli inquirenti e le denunce presentate da alcuni genitori, sarà chiamata a chiarire anche la versione dei suoi alunni di una scuola elementare di Tortora, che avrebbero raccontato di aver subito maltrattamenti consistenti in urla e proferimenti di epiteti offensivi, nonché modi di trattamento più che autoritari nei loro confronti.

Ricostruzioni che, stanti i riscontri degli agenti diretti dal vice questore paolano Domenico Lanzaro, troverebbero conferma nelle intercettazioni e nelle immagini riprese durante l’intensa attività d’indagine posta in essere.

Un lavoro che ha messo in condizione il Pm Maria Francesca Cerchiara, di ottenere una misura interdittiva di sospensione dal pubblico servizio (per sei mesi) della maestra.

Considerando la quarantennale attività d’insegnamento della donna, è presumibile che la difesa farà leva sulla possibilità che si sia trattato di un metodo “vecchio stampo”, probabilmente più autoritario rispetto agli standard attuali ma non necessariamente incline al maltrattamento e alla violenza psicologica.

Di parere molto diverso risulta invece la Procura della Repubblica diretta dal dottore Pierpaolo Bruni che, riscontrati i racconti dei bambini e incamerate le denunce dei genitori, ha predisposto un impianto d’indagine che avrebbe confermato i sospetti sull’insegnante, la quale non avrebbe lesinato metodi intimidatori culminanti anche in punizioni per gli alunni.

Secondo il vice questore Lanzaro «non si trattava di soli atteggiamenti punitivi, ma di metodi d’insegnamento fuori da ogni regola, basati su condotte vessatorie e atteggiamenti persecutori».

Nel fascicolo d’indagine ci sarebbero anche altri elementi attualmente coperti dal segreto istruttorio.

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