roberto perrotta

Paola |Video| Donato il Biotesiometro, ma che fine ha fatto il mammografo?

«Se magari non vedete il risultato delle vostre richieste, è perché la ristrettezza di risorse che abbiamo in questo periodo non ci permette di dare un segnale positivo».

Con queste ed altre espressioni riferite sempre e comunque ad un non meglio specificato “periodo”, il Direttore Sanitario Aziendale dell’Asp di Cosenza – Francesco Giudiceandrea – ha stigmatizzato la situazione in cui versa l’Ospedale di Paola.

A richiesta specifica, così come si vedrà nel video che segue, il dirigente della struttura che vede al vertice Raffaele Mauro, ha preferito glissare, evitando di dar forma concreta ad un “periodo” che comunque sembra imperversare da oltre vent’anni.

Ospite alla cerimonia di consegna dell’UltraBiotesiometro della Meteda, che il comune di Paola ha donato al servizio di diabetologia del nosocomio cittadino, Giudiceandrea è stato anche incalzato dal presidente del consiglio comunale paolano, Graziano Di Natale, e dal sindaco della Città del Santo – Roberto Perrotta – che hanno apertamente dichiarato il disagio vissuto sulla costa tirrenica cosentina.

Il primo cittadino, rivolgendogli direttamente una domanda, ha chiesto lumi riguardo lo stato “di consegna” del mammografo, che – malgrado una “doppia” richiesta formulata ufficialmente – manca dalla dotazione strumentale del San Francesco, struttura che potrebbe essere dotata dell’importante presidio e che – invece – ne risulta sprovvista.

«È un Paese civile il nostro dove, nella sanità, le emergenze-urgenze a Luglio si svolgono presso l’ospedale di Paola e ad Agosto si svolgono, invece, presso l’ospedale di Cetraro? È un Paese civile? Non è un Paese civile, perché il paziente non può essere sballottato da una parte all’altra».

Così Di Natale, prima dell’affondo del dottor Giovanni Grossi che, nonostante la gratitudine per la donazione del preziosissimo dispositivo funzionale alla diagnosi del Piede Diabetico, ha gettato ulteriore benzina sul fuoco, parlando dell’isolamento patito nel corso della sua attività e lamentando la difficoltà a trovare eredi in camice bianco capaci di proseguirne il percorso.

«Io fra poco me ne vado in pensione – ha detto il medico – e allora tutti questi pazienti che fine fanno? Che fine fanno? Si chiude! Perché nessuno mi ha dato mai la possibilità di avere al fianco qualcuno che imparasse l’arte».

Con questo “problema di coscienza”, caricato sulle spalle di un’Asp che vive il suo particolare “periodo”, la cerimonia di donazione si è conclusa tra gli applausi (e con la certezza che strumento sia stato immediatamente utilizzato).

Per tutti i dettagli “sfuggiti” a questa cronaca, si rimanda al video che segue, sintesi di alcuni dei momenti più significativi della mattinata.

Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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