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Fuscaldo – Rescissione tardiva con l’interdetta Elog: Ramundo criticato

Con un premessa inequivocabile, i componenti della minoranza consiliare fuscaldese sono ripartiti all’attacco del sindaco Gianfranco Ramundo.

Dopo il recente battibecco determinato dalle versioni fornite in merito a quanto sarebbe accaduto in chiesa, gli oppositori del primo cittadino – cavalcando ancora l’onda lunga dell’operazione “Merlino” – hanno biasimato modalità e tempistiche di rescissione del contratto con la società della famiglia Caputo, attualmente “interdetta” per questioni d’antimafia.

Alla conclusione del rapporto con la Elog, i  consiglieri d’opposizione Filella, Carnevale, Trotta (“Il futuro che Vogliamo”) e Leta (“Fuscaldo è noi”) hanno dedicato una nota di biasimo.

«I lunghi e continui monologhi sulla propria innocenza – si legge nel comunicato – predicata dal sindaco Ramundo avrebbero avuto un senso e una verità se, rientrato nelle sue funzioni, dopo il triste episodio dell’arresto, avesse dato corso, insieme alla sua squadra, alla deliberazione del commissario prefettizio n. 77 del 15.11.2018 nella quale si rendeva specifico atto d’indirizzo nei confronti del responsabile del settore tecnico–urbanistica e ambiente affinché, lo stesso, provvedesse a porre in essere gli adempimenti previsti dall’art. 9  [risoluzione contrattuale – lettera h) “ …… irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrarre con la pubblica amministrazione”] del contratto firmato con la E-log s.r.l. per il servizio di raccolta, trasporto e conferimento in discarica dell’Rsu, differenziata ed assimilati servizi di igiene urbana, che consente all’Ente Comune di Fuscaldo di risolvere il contratto “senza ulteriori adempimenti” ed a bandire specifica gara di appalto per l’affidamento del servizio».

Quindi l’attacco prosegue: «A questo atto di indirizzo, nessuno ha mai dato seguito, nessuno ha mai provveduto fino ad oggi. Se magicamente è stata avviata quella risoluzione contrattuale, che il dr. Micucci, aveva già deliberato nel mese di novembre dello scorso anno, non è perché è stato, finalmente, riletto quello che aveva chiesto il commissario inviato dal Prefetto di Cosenza, che nella sostanza non cambia l’effetto a cui era diretto, ma per il risultato del provvedimento interdittivo antimafia di questi giorni e dunque, forse, per ragioni di opportunità».

Infine le domande dirette, pungoli costanti che vanno ripetendosi ormai da mesi: «Caro Sindaco, molti cittadini non sapevano della delibera del commissario Prefettizio n. 77 del 15.11.2018, dopo averci letto, però, lo hanno saputo e si chiedono: perché non lo hai fatto prima? Perché non lo hai fatto qualche giorno dopo la riabilitazione della tua carica e della Giunta che presiedi? Questo, Caro Sindaco, sarebbe stata una dimostrazione di estraneità ai fatti a te contestati e un passo importante per cancellare la vergogna dalla comunità Fuscaldese. Caro Sindaco, provi a spiegare ai suoi concittadini il perché non è stato fatto prima. Forse non troverà più nessuno d’accordo con le sue ragioni».

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