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Intervista al più grande collezionista di Celentano – Cilento incontra Cuccia

di Gianmarco Cilento

Carissimo, forse sei il maggiore collezionista di Celentano al mondo! Sei d’accordo?

Beh, diciamo che mi sento uno molto forte in questo, che sia il primo o il secondo, eheh. Ovviamente parliamo a livello mondiale. Io mi sono innamorato di Adriano nel 1959, quando l’ho visto spuntare da dietro il Juke-box della trasmissione televisiva “Il Musichiere”. Ne sono rimasto folgorato anche perché iniziava ad arrivare la musica Rock, che mi dava un vero fremito! Il primo disco comprato è stato “Il ribelle” e da allora ho sempre continuato ad acquisire senza sosta di lui. Diciamo che dei suoi dischi italiani non mi manca niente, anche se potrebbe mancare qualcosa, perché avere tutto di Celentano forse è utopia. Diciamo che ora vado alla ricerca delle virgole, magari una copertina rara, cose del genere

Il giovanissimo Celentano nella trasmissione televisiva “Il musichiere” (4 aprile 1959)

Tu lo hai conosciuto bene. Raccontami un po’!

La prima volta che ho avuto modo di vedere Adriano, anche se a distanza di un paio di metri, è stato nel 1965 all’Olympia di Parigi! Mi trovavo in Francia da uno zio. Sempre in Francia lo avevo visto in una trasmissione, “Tetes de bois” in cui c’erano anche Johnny Hallyday, Little Richard e altri. Quando ho saputo che Adriano avrebbe cantato all’Olympia ci sono andato insieme a mio cugino, dopo lo spettacolo lo incontrai in una pizzeria, ed è stata una folgorazione! Poi l’ho rivisto altre due volte nella mia Palermo, la prima volta nel 1967, la seconda nel 1971 e quella volta abbiamo parlato. Da lì ho conosciuto anche la moglie Claudia Mori, con quale ho sempre avuto un buon rapporto, nella giusta misura. Da quel giorno non sono mai mancate occasioni di contatto diciamo, ad esempio i concerti. Nel 1979 ci siamo rivisti a Torino, nel 1980 a Taormina quando ha ritirato un premio. Poi ancora nel 1994 a Cava de’ Tirreni. L’ultima volta l’ho visto a Verona nel 2012. Altre volte ho sentito la moglie in particolar modo durante la stesura del mio libro sulla discografia illustrata, poi a varie conferenze stampa non è mancata occasione di rivederlo. Bisogna essere così, mai oppressori del proprio idolo!

Collezione di Antonino Cuccia – Gli scaffali degli LP del cantautore (riproduzione riservata)

Torniamo alla collezione, da quali e quanti pezzi è composta?

Intanto ti dico che ho più di 5000 riviste, italiane e straniere con articoli su di lui. Mi ha aiutato molto il lavoro che facevo, conducente in una ditta di autotreni. Quindi andavo spesso all’estero, in Germania, Spagna… E lì ho comprato tutto quello che veniva fuori di introvabile.

L’Adriano degli anni Settanta cantautoriale e popstar inizia a definire il suo personaggio entrato nell’immaginario collettivo è molto diverso dall’Adriano rocker dei primi anni Sessanta. Voi fans della prima ora come vedeste questa metamorfosi?

L’abbiamo accolta ottimamente. Adriano va amato in tutte le sue mille sfaccettature. In quei primi anni Sessanta aveva un accanito occhio alle mode, e allo stesso tempo era proiettato genialmente verso il futuro, e il futuro lo hanno saputo prevedere, basti pensare a “Mondo in Mi7a”, “Un albero di trenta piani” e naturalmente “Il ragazzo della via Gluck”. Ciò che cantava poco per volta era la previsione di come sarebbero cambiate le nostre vite…

Celentano con i Ribelli al Festival di Ancona durante l’esibizione de “Il tuo bacio è come un Rock” (luglio 1959)

Probabilmente Claudia Mori è stata la sua anima gemella anche professionalmente. Visto che conosci anche lei sei d’accordo su questo?

Da un punto di vista professionale assolutamente sì. Da quando poi ha preso le redini del Clan è stata una presenza fondamentale. Il Clan Celentano lo sai, è immenso, quindi numerose ovvio, anche le vicissitudini che sono succedute nel corso degli anni. Poi Adriano è un divo e tiene molto alla sua incolumità… Per tali motivi è un personaggio che resta sempre all’erta

Qual è il disco più raro in assoluto di Celentano?

Come vinile credo i tre Extended Play del Clan destinati all’estero (con le sigle 25001, 30000 e 30001). Sono rarissimi e stampati in poche copie, con un valore di quasi 1000 euro! Un altro 45 giri rarissimo è quello de “Il tuo bacio è come un rock” con “24000 baci” come lato B! Oppure a livello mondiale le stampe giapponesi quotate ben 800 euro ma che io ho pagato molto di meno…

Collezione di Antonino Cuccia – Videocassette e DVD (anche stranieri) dei film di Celentano (riproduzione riservata

Adriano Celentano all’estero. Come valuti il suo rapporto con il pubblico del mondo?

Credo che tutto il suo materiale si sia diffuso parecchio anche all’estero, lui è conosciuto nell’intero pianeta, è stato l’unico italiano ad aver venduto 200 milioni di dischi! Pensa che per paura dell’aereo lui ha viaggiato pochissimo… Ci sono stati anche incontri mancati con Frank Sinatra e altri, lui avrebbe voluto, ma questo timore del volo lo ha sempre bloccato. Pensa che io ho trovato quasi tutte le cover di suoi brani incisi da altri cantanti in tutto il mondo. Sono arrivato ad averne più di mille! Senza contare poi gli imitatori, i sosia, ecc…

Il punto più alto della carriera di Celentano?

Indubbiamente “Il ragazzo della Via Gluck”. Perché innovativa sotto ogni aspetto, e poi le canzoni che affrontano nozioni nuove come “Viola”, “Nata per me”, “Si e spento il sole” o “L’emozione non ha voce”. L’impronta che lasciano è perfetta

Celentano durante un live alla Bussola in Versilia (1967)

Sei d’accordo che i film che hanno messo fine alla sua carriera d’attore come “Joan Lui” o “Jackpot” siano invece i suoi gradini più bassi?

In questo caso si. “Joan Lui” ad esempio non è stato subito apprezzato, però poi ha vinto un premio in Russia, perché lo aveva riconosciuto di qualità. E per questo poi Adriano ha fatto una bella tournée in quel paese come ringraziamento…

E, dulcis in fundo, dell’ultima serie “Adrian” che ne pensi? La serie animata aveva cominciato a piacermi, perché è un’innovazione sui temi come libertà, violenza sulle ragazze… Non tutti apprezzano questo lo sappiamo! Molti preferiscono sentire Celentano cantare e basta. Sullo show d’apertura “Aspettando Adrian” non ne sono rimasto entusiasta. Il cartoon sarebbe dovuto restare il centro della cosa, chissà se qualcuno abbia imposto lo spettacolo d’apertura… Nonostante tutto, Adriano ha saputo mettere il suo su quello show in maniera abbastanza imprevedibile.

Collezione di Antonino Cuccia – Rarità varie (riproduzione riservata)

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