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Paola: Si chiude con una sequela di condanne il primo atto di Coffee Break

A distanza di 11 anni dai primi arresti, l’operazione “Coffee Break” è arrivata a sentenza.

Il primo grado di giudizio, pronunciato oggi pomeriggio dal Tribunale di Paola, ha fatto luce su un vasto giro di truffe ed episodi di usura che avevano preso piede sul Tirreno Cosentino.

Fatture false per svariate decine di milioni di euro, con imputati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’evasione e alla frode fiscale, alla truffa aggravata in danno dello Stato, alla truffa per incassare contributi pubblici, al riciclaggio, e al reimpiego in altre attività di denaro o beni di provenienza illecita.

Secondo il magistrato titolare dell’inchiesta, nata da una indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola, l’associazione sarebbe stata «promossa, organizzata e diretta» anche da Tommaso Leale, ex comandante della Squadra Operativa della Compagnia della Finanza di Paola.

A quest’ultimo, la corte presieduta dalla Giudice Antonietta Dodaro e composta insieme ai magistrati Maria Grazia Elia e Alberto Pugliese, ha comminato una pena di cinque anni di reclusione, nonché l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, dichiarandolo anche interdetto legalmente durante   l’espiazione   della   pena   ed   incapace   di   contrattare   con   la   pubblica amministrazione per la durata di un anno. Inoltre, sempre per l’ex comandante, è giunta l’estinzione del rapporto di impiego intercorrente col Ministero dell’Economia e delle Finanze, condannato anche al risarcimento del danno in favore della parte civile Frangella Gaspare «che liquida in €.6.500,00, oltre interessi legali dalla data odierna al soddisfo; condanna l’imputato al pagamento delle spese di giudizio sostenute dalla parte civile che si liquidano in €.1.935 per onorario, oltre spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA come per legge». Infine, la Corte ha confiscato all’ex ufficiale anche una somma di denaro pari ad €.16.080.

La sentenza, nella quale si entrerà più nel dettaglio prossimamente, ha riguardato un lungo elenco di imputati che segue integralmente: Aceto Massimo, Algieri Antonio, Amato Francesco, Ariete Maurilio, Barone Giorgio, Bello Biagio, Borrelli Franco, Briguori Agostino, Briguori Francesco, Caroprese Anna Rosaria, Cetraro Francesco, Coribello Antonio, Coscarella Fabio, Cristofaro Filomena, De Angelis Alessandra, Della Gatta Tammaro, De Marco Giacomo, De Seta Marco, Di Mauro Francesco, Diodato Salvatore, Ercolano Paolo, Falsetti Francesco, Filice Marcello, Folino Guerino, Fullone Danila Francesca, Gabriele Stefania, Gaeta Danilo, Gagliardi Vincenzina, Galiano Giuseppina, Gaspari Giuseppe, Giglio Marco, Grossi Giuseppe, lacovo Agostino, Iacovo Dino, Iacovo Gigliola, Imbelloni Pasquale, Lamantia Ignazio Giuseppe Maria, Leale Tommaso, Liparoti Giuseppe, Malvito Francesco, Manfredi Mario, Marinelli Alberto, Mercatante Francesco Giuseppe, Midaglia Gianluca, Midaglia Mario, Midaglia Vincenzo, Nigro Giuseppe, Oliviero Pierluigi, Quintieri Ferdinando, Quintiero Armandino, Ritorto Angela Luce, Ruffolo Pietro Paolo, Rugiero Gaetano Michele, Rugiero Ketty, Rugiero Settimio Rosario, Santoro Attilio, Santoro Ludovica, Scaccia Carlo, Tedesco Vincenzo, Tiesi Andrea, Tommassetti Aldino.

Le condanne totali sono state 24.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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