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Qui Meridione: Nessuno resti “paziente” se la Sanità fa patti con la “piovra”

Il recente articolo sulla sanità (clicca), ha suscitato molto interesse tra i lettori del Marsili con cui, in modo civile, abbiamo sviluppato un dibattito.

Molti hanno chiesto perché continua la fuga di tanti medici al Nord o in altri Paesi.

La mia idea rimane la stessa: i concorsi quasi sempre sono pilotati, in molti casi si conoscono con largo anticipo i nomi dei vincitori. Non importa se si tratta dell’ultimo arrivato, l’importante è che risponda, nel momento del bisogno, alle direttive del boss di turno. La mafia, declinata sotto vari nomi, gestisce ogni settore.

Oggi è sotto gli occhi di tutti: lo spreco, le ruberie, l’arroganza, l’incapacità; non possono essere ancora nascoste (si pensi a quanto è accaduto, clicca, all’Asp di Reggio Calabria).

Pochi anni fa, il ministro Maroni pretendeva le scuse da Saviano, in quanto lo scrittore affermava che la mafia si era impadronita anche del Nord. Forse dovrebbe fare mea culpa Maroni e prendere atto che il Paese è in mano ad una “piovra”, ed in particolare il sistema sanitario.

Oggi fa notizia l’incapacità gestionale dei nostri direttori generali. Certo dipendendo anche loro dalle nomine politiche, l’efficienza e il merito vanno alle ortiche.

Intanto in Calabria si muore, o si muore male, mancando totalmente una rete assistenziale – capace di far fronte a patologie croniche quali il cancro o lungodegenze – che non sia da “lager”.

In merito abbiamo raccolto il contributo di un tecnico del settore, che di seguito riportiamo (Cosmo De Matteis)

Da una lettera alla redazione:

Siamo lontani anni luce dal movimento Cinque Stelle per la loro supponenza, tracotanza, preparazione inadeguata e per l’immobilismo che sta paralizzando il Paese, ma va dato atto al Ministro – On.le Grillo – per avere focalizzato una delle piaghe che affligge la nostra Regione: la Sanità!

E per aver proposto un decreto speciale straordinario per superare l’emergenza.

Nuovi Amministratori, nuovi Dirigenti e tutti che rendano conto del loro operato!

Quasi tutte le strutture sanitarie calabresi, da quanto dalla Stessa riferito, sono al collasso, i servizi funzionano a singhiozzo, il personale di ogni ordine e grado è carente – con i concorsi bloccati – le condizioni igieniche e di sicurezza lasciano molto a desiderare.

In passato, nell’immediato dopoguerra, i calabresi, con la classica valigia di cartone, si avviavano verso il Nord, in cerca di lavoro; adesso, oltre che per il lavoro, emigrano anche per cercare una sanità efficiente che curi le sofferenze e le patologie che le nostre strutture non sono in grado di soddisfare. Eppure, la ripartizione del F.S.N. viene effettuata fra le regioni in modo da assicurare a tutti un’assistenza dignitosa!

Il nostro sistema sanitario è uno dei migliori al mondo!

È facile arguire che la gestione della Sanità, qui da noi, non è stata condotta con la diligenza del buon padre di famiglia (prendo a prestito una frase usata da economisti).

Le conseguenze sono state disastrose: i Medici emigrano verso le strutture del Nord dove vengono apprezzati per la loro alta professionalità, i pazienti bisognosi di cure ed assistenza che non trovano in loco, seguono la stessa strada, ma con maggiori sacrifici e disagi, il passivo della mobilità sanitaria raggiunge cifre mostruose a tutto vantaggio delle Strutture che li ospitano.

Il cambio di rotta che sarà proposto con il decreto preannunciato, è l’unica via per ridare a questa Regione una società operosa ed efficiente, che possa consentire a tutti di potersi curare in loco, e di evitare i viaggi della speranza, onerosi e faticosi. Nel caso in cui venga previsto, nel futuro decreto, che lo Stato si farà carico delle passività accumulate nella sanità calabrese, sarà opportuno che vengano intraprese nei confronti degli artefici delle gestioni deficitarie e degli Organi che avrebbero dovuto vigilare sul rispetto della normativa statale e regionale, tutte le azioni di responsabilità amministrativa e patrimoniale davanti alla Corte dei Conti.

(Lettera Firmata)

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