È difficile – a distanza di appena un giorno – non diffondere questa notizia senza citare l’ormai celeberrima frase del sindaco di Paola, Basilio Ferrari, che il primo aprile (forse in vena di scherzi) ha definito le strade della sua citta degne di rappresentare un ottimo motivo per mandarsi «quel paese da solo». È difficile ma non impossibile, perché la realtà supera spesso le intenzioni e – ironia della sorte – aggiunge una nuova voce a quel coro che cantilena sempre più spesso l’andata “a quel paese” per qualcuno.
Da oggi, nel novero delle invettive, sarà sicuramente giunta l’imprecazione dell’autista del camion inghiottito da una voragine mentre s’accingeva a percorrere il tratto che, dalla stazione, conduce su per Viale dei Giardini. Giunto alla curva nota come “quella dello specchio”, uno strettissimo tornante che impone anche alle utilitarie una difficile manovra, il guidatore del mastodonte stracarico ha preparato la sterzata accostandosi al muro di sostegno che delimita – a destra per chi sale – la carreggiata. Purtroppo per lui però, a fornire una solida superficie d’appoggio c’era l’asfalto paolano che – come documentano le cronache di questi ultimi giorni – tanto solido e ben manutenuto non è. Non appena ha preparato la svolta, il pover’uomo ha notato il camion impennarsi a causa di una profonda voragine che si è aperta sotto al mezzo.
Immediatamente sceso dal camion – pericolosamente in bilico su una fiancata – l’uomo non ha potuto far altro che ringraziare il muro contro cui si è posato, perché altrimenti le conseguenze dell’accaduto sarebbero potute essere ben più gravi.
Giunti sul posto i vigili urbani non hanno potuto far altro che prendere consapevolezza dell’accaduto, allertando immediatamente i soccorsi che – sicuramente – determineranno tempistiche compatibili con l’intervento da effettuare e, soprattutto, costi.
Senza contare i disagi affrontati da coloro che – diretti alla piazza da Viale dei Giardini – sono bloccati dai lavori per la posa di tubazioni sotto il manto stradale e di quegli altri che, deviati da via Fosse del Rango (sempre per i medesimi lavori) hanno dovuto effettuare un vero e proprio “giro dell’oca” per raggiungere destinazioni in realtà a due passi da loro.
A questo punto, per fare cassa, l’ipotesi più suggestiva è quella che Paola si adoperi per acquistare il marchio “quel paese”, di modo che ogni volta che viene adoperato in Italia o all’estero, una piccola royalty possa entrare nelle casse del comune in modo da poter finanziare gli interventi necessari alla manutenzione.