Paola – Furto in abitazione, preso il “ricettatore”

logo_poliziaIl detto antico recita: “se devi annegare, fallo almeno a mare aperto”; che detto in soldoni significa che il gioco deve sempre valere la candela. Questa premessa è d’obbligo per introdurre la notizia inerente il fermo di un giovane paolano pluripregiudicato, A.C., reo d’aver ricettato la refurtiva sottratta da un’abitazione sita in piazza Pizzini a Paola la scorsa notte e consistente in due motoseghe, un computer completo ed un orologio di valore. A questo punto si chiarisce che il mare nel quale questo ragazzo è andato ad annegare ulteriorente i migliori anni della sua vita è quello “stretto” della battigia, crimine biasimevole in questi tempi di crisi dove ogni cosa raddoppia il proprio valore. Per la legge italiana il capo d’imputazione che viene attribuito al ragazzo consiste nella “ricettazione” perché per assegnare la qualifica di “furto” ad un crimine è necessario che si venga arrestati in flagranza.
La Polizia di Stato di Paola, guidata da ispettori competenti e composta da agenti che conoscono il territorio in maniera capillare, ha impiegato pochissimo tempo a risolvere il caso che il denunciante non vedrà però concludersi con la restituzione del maltolto. Ad incastrare il ragazzo non è stato infatti il ritrovamento dell’intero bottino, bensì il rinvenimento – dopo un’accurata ispezione della sua abitazione – del certificato di garanzia dell’orologio di valore.
La speranza consiste nella confessione del denunciato che potrebbe, a breve, condurre a sviluppi della situazione perché, ed è utile ribadirlo, entrare in una casa per rubare motoseghe, computer ed orologi, significa entrare in una casa del popolo che poco ha a che spartire con il lusso verso cui indirizza il proprio interesse un bandito come Lupin.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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