Riflessioni sui meccanismi di democrazia interni al M5S (di Pierpaolo Porto)

<<riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi>>. È la frase che chiude la presentazione del m5s sulla pagina del blog di Beppe Grillo.
Bella. Mi piace. Ribadisce che <<La sovranità appartiene al popolo…>> e dichiara la volontà di restituire sovranità al popolo, adesso di fatto sottrattagli da questi “pochi”…
mmm…
E come si svolge il processo delle decisioni nel m5s? I più pronti mi direbbero “on-line, nella rete, con la base”… bene, ma la base, chi è che la fa? Chi aderisce alla libera associazione di cittadini, immagino. Quindi, gli iscritti. E quanti sono? Wikipedia ne indica 255.339 nel 2012; l’informazione è però senza fonte, tuttavia è la rete… l’ha detto la rete, eh se l’ha detto la rete… già, ma la forza delle rete è proprio il fatto che di rete si tratta, quindi io posso muovermi, navigare, conoscere, verificare e allora ho cercato sul sito del movimento (ospite del blog di Grillo), il dato aggiornato e preciso. Non sono stato bravo. Non l’ho trovato. Presumo comunque che ad oggi gli iscritti potrebbero essere raddoppiati, se non anche triplicati. Dunque, 109 deputati, 54 senatori, 500 mila iscritti (?), circa 8 milioni e 700 mila elettori e la rete, che li connette tutti sulla piattaforma del… o di?… qui la mia ignoranza potrebbe irritare, del resto è bene che l’ignoranza irriti, però non voglio irritare nessuno… per tanto diciamo che la piattaforma appartiene al movimento, che Grillo ne è il garante politico e Casaleggio il garante logistico, che poi siano proprietari di logo e diritti, è solo una formalità burocratica e, perché no, un’assicurazione capitale sull’indirizzo politico del movimento stesso. Nel m5s la piramide è rovesciata: la base decide e i cittadini-soci che occupano seggi nelle istituzioni, ne riportano la volontà, in qualità di portavoce cui s’aggiunge il megafono, il vertice della piramide rovesciata. Fino a qui ho capito, e ciò che di poco chiaro ho trovato, l’ho superato dando credito a quanto Grillo afferma, al sentimento democratico che abita il movimento e, soprattutto, fidandomi delle tante facce e parole pulite che ho avuto modo di vedere su youtube. Eppure, ci sono aspetti che continuano a sfuggirmi e non so se accade perché sono stupido, o perché continuo a pormi delle domande, cosa che di per sé potrebbe essere stupida. Beh! Ma se il mio demone è l’idiozia, devo assecondarlo. La base, su cosa decide? Esiste una sorta di ordine del giorno discusso, votato on-line e verbalizzato dai portavoce? Ognuno fa delle proposte che vengono discusse, votate on-line ed enunciate dai portavoce? E come si misura il consenso alle proposte? Si punzona un Sì o un No come in un questionario? C’è un software che sintetizza gli argomenti, intercetta tag, aggrega dati e restituisce volontà che poi il portavoce dichiara?… e Grillo, il megafono, il garante, quando sul blog scrive <<Bersani, morto che parla. Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi […]>> ,lo fa perché la base ha denunciato le molestie di Bersani? Perché ne ha interpretato l’umore? Lo scrive in totale autonomia? A chi appartiene questa dichiarazione, a Beppe Grillo o al M5S? Possibile questa sia la sintesi fedele dell’opinione di 163 parlamentari, 500mila iscritti e quasi 9 milioni di cittadini elettori?… quindi, niente fiducia… e come funziona? Quando Bersani in Senato chiederà la maggioranza per il programma di governo, i 54 portavoce che faranno? Votano no, s’astengono (che equivale a un no) o lasciano l’aula (che equivale a un sì)?… è chiaro, un non-partito politico che si regge su un non-statuto, potrebbe dare una non-fiducia. E se il m5s avesse un’opinione diversa da quella del suo megafono, cosa potrebbe accadere? Ho la sensazione che il “bambino sia già nell’acqua sporca”. Peccato, avevamo l’occasione di incidere come mai nella vita del paese. Tra PD e PDL non ci sarà nessun accordo (ci credo e lo spero con tutto me stesso) e se andiamo a votare di nuovo e subito, questa destra avrà la maggioranza. Il m5s farà la sua opposizione (che pare essere ciò che vuole) e noi… noi ch’eravamo cambiati continueremo ad essere ciò che siamo. Più che il giaguaro, è il gattopardo che si dovrebbe smacchiare.
E in tanto, il megafono, il non-capo incontrerà lui il Presidente della Repubblica, lui che si sarebbe dovuto defilare.

 

Pierpaolo Porto

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