giornata diocesana della gioventù

Berlinale 2014: il greco “To mikro psari” e l’argentino “La tercera orilla” in corsa per l’Orso d’oro

Alain Resnais continua il suo lavoro sull’opera di Ayckbourn, mentre il greco “To Mikro Psari” impressiona per lucidità e bella regia

ToMikroPsari
Vangelis Mourikis in “To Mikro Psari”

Presentato nell’ambito dell’European Shooting Starts 2014, programma per la promozione dei migliori giovani attori europei, “Kraftidioten” di Hans Petter Moland è un godibile noir ironico (significativamente sottotitolato “In ordine di sparizione”) ambientato in una Norvegia bianca di neve e di cocaina dove il cittadino modello Stellan Skarsgard è costretto a trasformarsi in spietato vendicatore mentre uno strepitoso Bruno Ganz è perfetto nei panni di un boss della malavita serba. Si ride di meno in “Zwischen Welten”, onesto film di guerra dell’austriaca Feo Aladag in cui al conflitto armato si aggiunge quello tra cieca disciplina e umanità: arruolatosi per dare un senso alla morte del fratello, l’ufficiale Jesper impara a sue spese che l’unica cosa giusta da fare è disobbedire agli ordini. Scelte di vita anche in “Praia do futuro” di Karim Ainouz, che attraverso tre elementi simbolici come l’acqua, la velocità e l’altezza indaga la vertigine nei suoi attributi di attrazione e paura, stordimento e appagamento.

Nonostante la crisi, o forse proprio a causa della crisi, il cinema greco sta attraversando un buon momento: dopo l’ottima accoglienza di “Miss Violence” all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il cipriota Yannis Economides con “To mikro psari” può aspirare all’Orso d’Oro con un film forte e ben diretto. Qui ogni personaggio non fa che ripetere ossessivamente le stesse parole, in atteggiamenti solenni come se stesse enunciando verità eterne e universali. L’unico a non parlare quasi mai è Stratos, killer dal sangue freddo ma con una sua etica. L’alternanza di vana logorrea e sofferti silenzi è certamente un’allusione all’incapacità di uscire dalla crisi economica attuale e più esplicitamente fa riferimento alla domanda angosciosa su cosa significhi vivere dignitosamente. Ancora un idealista, ma decisamente meno sanguinario, nel secondo film argentino in concorso, “La tercera orilla” di Celina Murga: il giovane Nicolas può fare solo una cosa per poter esprimere liberamente i suoi ideali adolescenziali. Alain Resnais con “Aimer, boire et chanter” mette ancora una volta in scena una commedia di Alan Ayckbourn: si tratta di “Life of Riley”. e stavolta enfatizza (più di quanto non faccia abitualmente) tutto: recitazione, colori, musiche, ottenendo uno strano e sinistro presagio di morte.

La musica diffusa nella sala principale tra una proiezione e l’altra, una specie di jazz sofisticato da lounge bar, è talmente zuccherosa che oggi ben tre spettatori sono andati in crisi iperglicemica.

About Davide Caforio

Check Also

Joan Lui

Joan Lui (1985), curiosità sul film di Adriano Celentano – di G. Cilento

Il terzultimo film interpretato da Adriano Celentano, ovvero Joan Lui – Ma un giorno nel …

Rispondi