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Premio per la migliore regia a Wes Anderson, e ad Alain Resnais quello per il film che apre nuove prospettive
Non è stato facile per la giuria presieduta da James Schamus scegliere tra tanti bei film in uno dei festival migliori degli ultimi anni. Alla fine l’Orso d’oro è andato al cinese “Bai Ri Yan Huo” di Diao Yinan, detective story con implicazioni sentimentali e ritratto dolente di una società cinica e spietata. Il gran premio della giuria invece è andato meritatamente a “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson. Il premio Alfred Bauer per il film che apre nuove prospettive è andato al 92enne Alain Resnais, già al lavoro per il suo prossimo film, per “Aimer, boire et chanter”. Premio alla miglior regia a Richard Linklater per “Boyhood”, tra i film più amati dal pubblico della Berlinale. Il premio per la migliore interpretazione femminile è andato a Haru Kuroki in “Chiisai Ouchi”, mentre quello per il miglior attore a Liao Fan, protagonista di “Bai Ri Yan Huo”. Il premio per la migliore sceneggiatura è stato assegnato a Dietrich Bruggemann e Anna Bruggemann per “Kreuzweg”. Il premio per il miglior contributo artistico è andato a Zeng Jian per le riprese in “Tui Na”.
Il premio della giuria ecumenica è andato, per i film della competizione ufficiale, a “Kreuzweg”, con una menzione speciale per “’71”, mentre per le sezioni collaterali il premio è andato a “Calvary” di John Michael McDonagh, con una menzione speciale per “Triptyque” di Robert Lepage e Pedro Pires. La giuria FIPRESCI ha premiato “Aimer, boire et chanter” di Alain Resnais.
