Amantea Longobardi

Amantea Longobardi e Fiumefreddo post elezioni

Dopo giorni di fuoco, finalmente i risultati delle elezioni. Ad Amantea per la prima volta nella storia a vincere la carica di sindaco è stata una donna, Monica Sabatino della lista Rosa Arcobaleno, che con 4871 voti, 38,65% degli elettori, sbaraglia gli avversari Sante Mazzei della “Lista insieme per la città”, 4345 voti e 33,55%, Francesca Menechino della ” Lista movimento 5 stelle” con 1685 voti, percentuale 15,99, e Sergio Ruggero di “Lista nuova primavera – spirito libero” che è stato votato da 1339 votanti per una percentuale di 11,81. 271 le liste nulle, mentre 99 quelle bianche, su 8916 votanti e 13868 elettori.
A Longobardi si riconferma Giacinto Mannarino con “Lista Civica Longobardi oltre il 2000”, con 639 voti e il 40,93% dei consensi, vincendo per soli 7 voti su Nicola Bruno di “Lista civica progetto Longobardi” che ne ha ottenuti 632, 40,48%.”Lista Civica Liberamente”, con capolista Donatella Attanasio è stata votata da 290 elettori, raggiungendo il 18,57%. Anche in questo caso è stato alto l’astensionismo: su 2491 elettori, sono stati 1585 a recarsi alle urne il 25 e 26 maggio. 5 le schede bianche, 19 quelle nulle.
“Lista civica per Fiumefreddo”con capolista Gaudio Calderazzo Vincenzo, vince grazie ai 1258 voti e il 31,25% su 4026 elettori – di cui 2142 votanti – riconfermando la lista delle ultime elezioni ma con candidato a primo cittadino diverso in quanto Antonio Aloise, sindaco uscente, aveva già svolto i due mandati previsti dalla legge. Bene anche la lista dei giovani guidata da Carmine Sansone di “Obiettivo comune lista civica”, che raggiunge i 772 voti e il 19,18 % di consensi nonostante si sia presentata per la prima volta. Meno bene “Lista fuori parentato e comparanza” di Maurizio Carmelo Esposito, che con l’1,74% sul totale degli elettori, ottiene 70 voti.
Dopo il fermento dei giorni precedenti sembra essere tornata la calma. I vincitori si tirano su le maniche impegnandosi a non deludere quei cittadini senza i quali non ci sarebbe stata nessuna vittoria. C’è chi non ce l’ha fatta ma è contento dei risultati ottenuti, e chi si “mangia le mani” per aver sfiorato la vittoria, ma è orgoglioso di rappresentare, comunque, chi gli dato fiducia. E poi ci sono gli elettori, che festeggiano o rimangono amareggiati, proprio come gli stessi candidati. In ogni caso ad avere l’onore e l’onere di votare per il meglio, sono sempre i cittadini, che non possono far altro che augurarsi di non doversi pentire della scelta fatta per i prossimi 5 anni.

 

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