Paola

DALLA LASAGNA … ALLA LAGNA …

I gamberoni arrosto erano la pietanza più gettonata. Di solito accompagnati da sperlunghe di cozze, il più delle volte impepate. I pranzi elettorali sono stati ed hanno rappresentato, negli ani ’90, i momenti clou delle campagne elettorali. Solitamente si registravano due grandi pranzi o cene, secondo gli impegni del “candidato”, uno ad apertura campagna elettorale subito dopo il comizio cosiddetto di apertura e l’altro immediatamente dopo il comizio di chiusura. Spesso per agevolare il momento conviviale i grandi pranzi, o le grandi cene, seguivano non un comizio ma un incontro elettorale al chiuso, ovvero all’interno dello stesso posto che fungeva così da sala convegni e da ristorante. Naturalmente i posti d’onore, quelli che nei matrimoni spettano ai parenti più stretti degli sposi, erano occupati dai vari maggiorenti del posto che organizzavano “la bellissima serata” e fungevano da padroni di casa. Solitamente erano i grandi elettori: quelli che disponevano decine, anzi centinaia di voti, e si pregiavano di portare al tavolo i loro marescialli, i loro caporali. Nel corso dei pranzi, o delle cene, i candidati mostravano tutta la loro affabilità, le promesse non conoscevano limiti così come le bevande che scorrevano a fiumi fino a provocare una serie interminabile di brindisi con bicchieri che si urtavano inneggiando alla sicura vittoria; in tanti casi l’ennesima. Il candidato, anzi spesso l’uscente, dispensava sorrisi e pacche sulle spalle; gli elettori si pregiavano di presentare mogli, fratelli, cugini e compari. Tutti pronti a segnare con la croce “quel nome”, tutti bisognosi di qualcosa: dall’avvicinamento di quel giovane che prestava servizio militare alla frontiera a quello di quel nipote che aveva vinto il concorso ma ora lavorava in provincia di Varese… E dopo ogni pranzo, ancor prima del voto, le scrivanie degli enti e delle società parastatali si affollavano, le caserme militari registravano un disarmante via vai e gli eletti erano sempre gli stessi… Da allora tanto è cambiato: ma soprattutto in pieno clima austero i pranzi e le cene hanno lasciato spazio a più sobri aperitivi ed i comizi restano nei sogni e nei ricordi di tanti ex giovani. Ora esistono gli incontri a tema dove il candidato, o l’uscente, presenta tutte le sue indubbie qualità di tuttologo: di tutto un po’, di quasi tutto quasi un po’; di tutto…niente. Un tempo, nemmeno tanto lontano, i politici sapevano sorridere, ora sono una lagna continua. Meglio allora i tempi della lasagna a quelli della lagna?

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