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Premesso che amo tutti gli sport, che personalmente preferisco lo sport praticato e non in pantofole davanti al televisore, lo spettacolo visto nei telegiornali per la partita Napoli-Fiorentina dovrebbe spingere le massime autorità a valutare la proposta che fece, in occasione degli ennesimi episodi di violenza sportiva, l’ex presidente Monti, ossia la sospensione delle partite di calcio per un anno.
Ritengo che il mondo del pallone stia raggiungendo il punto di non ritorno. Le immagini televisive delle partite di calcio sono diventate le tribune dove pseudo tifosi sfogano la rabbia repressa e trovano l’occasione per umiliare lo Stato, spingendo le famiglie ad allontanarsi dagli stadi, ove si rischia la vita per un applauso o un incitamento.
Ogni partita di calcio diventa un problema di ordine pubblico, migliaia di uomini delle forze dell’ordine sono costrette ad essere sottratte ai loro compiti specifici per evitare che dei facinorosi mettano a ferro ed a fuoco le città. Da anni sentiamo dopo episodi anche gravi, con il morto, che si prenderanno severe sanzioni ma ormai, come tutte le cose italiane, nessuno crede a quanto strombazzato da politici o addetti ai lavori. Gli interessi economici sono tali e tanti che la vita di qualche ragazzo o di qualche agente può essere sacrificata. In Inghilterra ed in numerosi altri stati non esistono barriere e filo spinato, ma non si vedono scalmanati, che entrano in campo aggrediscono arbitri o giocatori, possibile che l’Italia sia un Paese anomalo anche dal punto di vista del calcio. Un anno senza calcio sarebbe benefico per le famiglie, forse ci si renderebbe conto che pagare milioni dei ragazzotti, la cui unica capacità è quella di saper dare quatto calci ad un pallone, mentre migliaia di giovani ricercatori che studiano le tante patologie che colpiscono l’umanità, in Italia percepiscono poco più di mille euro al mese, servirebbe a ristabilire un minimo di merito tra questi mondi apparentemente lontani.
