Ricordando Gianfranco

Ricordando Gianfranco

L’espressione adoperata per dare un titolo alla notizia odierna, è un’espressione terribile. Perché è terribile doversi relazionare ad un nome di persona invocando la memoria. È terribile perché è un’espressione che si misura con un’assenza palpabile, di tutti e cinque i sensi. Un’assenza fisica che – si badi – proprio perché esiste quel “ricordando”, non significa non-presenza. Perché nel “ricordando” c’è una sacca di eternità fatta di sensazioni, di carezze, di incroci di sguardi, di tono di voce, di momenti assaporati e di profumi personali, che rendono “chi non c’è più” eterno, dinnanzi e di fianco a noi.

Attualizzare un ricordo significa “viverlo insieme”, in gruppo. È un’operazione talmente complessa che è necessario l’aiuto di quante più persone possibile per renderlo “reale”. Un ricordo che riguarda una persona, poi, è un gesto collettivo ancor più arduo. Tant’è che la prassi “naturale” rivolta a questa operazione è obbligata dalla liturgia del funerale, a cui tutti i “cari” partecipano. E proprio perché “cari”, creano un’energia tale che per quel giorno, per tutto il giorno del funerale, sembra che la persona estinta viva tra loro. Il funerale – questa è una considerazione personale – è forse il giorno nel quale la persona che non c’è più manca di meno. Perché si è tutti lì, a ricordare insieme, a creare un’energia che buca lo spazio irrorandolo di tempo, di quell’eternità a cui ogni vivente anela. La dimensione dell’Amore.

Per Amore allora si decide e, laddove possibile, si agisce.

Quando muore una persona giunta cronologicamente all’ultimo dei suoi giorni terreni, è difficile trovare “cari” capaci di attualizzarne il ricordo, se non qualche sparuto e innamorato nipote capace di narrarne l’ultima fase. Ma il ricordo vivo, fatto di infanzia, età adulta, attualità e vecchiaia, quello che solo i “cari” contemporanei all’estinto sarebbero capaci di replicare (quasi fedelmente), quel ricordo di vita intera sarebbe difficile da ricreare.

ricordando gianfranco
La locandina del Torneo

Pertanto, e torniamo alle motivazioni che hanno determinato il titolo di questa notizia, visto che è possibile ricordare Gianfranco come “vita intera”, l’espressione adoperata acquista l’aggettivo di “terribile”. Perché stiamo parlando di ricordare un Ragazzo.

Un Ragazzo virtuoso che non c’è più e che l’Amore dei suoi “cari” richiamano, perché è disumano doversi abituare all’assenza fisica di un Ragazzo. Sia esso un fratello, un amico, un padre, è impossibile rassegnarsi al riposo eterno di un Giovane.

Allora tutti i cari di Gianfranco hanno organizzato un Memorial calcistico, giunto ormai alla sua Terza edizione, per riattualizzare quel momento di “vita intera” che riporterebbe Gianfranco a sorridere tra la gente partecipe per lui e di lui.

Un Memorial che si svolgerà presso il Campo “Vittorio Sarpa” del Dopolavoro Ferroviario di Paola (R.ne Giacontesi), e che avrà inizio alle 18.00 del 15 Giugno. Il terzo Memorial “Gianfranco Vommaro”. Ragazzo e Uomo.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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