Come ho avuto occasione di scrivere in passato il Dr.Hicks non segue l’attività politica né locale né nazionale.
A volte però succede che qualche personaggio politico, bravo o meno nella nobile arte dello scarica barile, soprattutto in un periodo storico come questo cerchi di dare le colpe della crisi che ha colpito l’intero pianeta a qualcuno.
Così il Primo Ministro Finlandese, Alexander Stubb, avrebbe dichiarato che, come indica il titolo dell’articolo, la colpa della crisi nel suo paese sarebbe da attribuire alla Apple. Il motivo è pesto detto: qualche tempo fa scrissi un articolo sull’acquisizione di Nokia da parte di Microsoft.
Questo è avvenuto perché con l’uscita dello smartphone Apple il mercato della telefonia mobile è stato completamente rivoluzionato e Nokia fino al 2008 leader di questo mercato non è stata capace di adattarsi, perdendo fette di mercato diventando quasi un marchio di nicchia fino a cessare di esistere.
Ricordo a riguardo che con il prossimo anno tutti i dispositivi che oggi escono ancora col marchio Nokia usciranno invece come Microsoft Mobile.
Tornando alla questione principale, ossia la crisi finlandese, è normale che un paese la cui economia è spinta da una sola fabbrica, nel momento in cui questa fabbrica sparisce dal mercato si trova in gravi difficoltà. Pensiamo ad esempio se in Italia chiudesse la FIAT, probabilmente il periodo poco felice che stiamo vivendo si aggraverebbe ulteriormente. Allo stesso tempo però mi sorge un dubbio, il valore di soldi spesi per uno smartphone è più alto del valore dei soldi spesi per una app?
L’Onorevole Stubb probabilmente la pensa così, perché se è vero che Nokia ha deciso di tornare al suo business originario, ossia gli elettrodomestici, è vero anche che negli ultimi anni un nuovo marchio si è fatto strada con le proprie app fino ad avere introiti ai livelli della ormai defunta Nokia. Sto parlando di Rovio, ossia la software house che ha sviluppato le app più acquistate su AppStore, Playstore, PSN e tutti gli altri store di app.
Certo non si parla solo di soldi in questo caso, mi viene in mente quello che disse una guida turistica quando visitai una decina di anni fa Siena: «I Senesi si dividono i tre categorie: chi ha lavorato al Monte dei Paschi, chi ci lavora e chi ci lavorerà». Molto probabilmente, anzi mi sento di dire sicuramente, lo stesso discorso valeva per i finlandesi e Nokia. Ovviamente io penso sempre che quando una società fallisce nella propria attività, la prima cosa che dovrebbero fare i dirigenti è un bel esame di coscienza perché se è vero che Apple e Samsung insieme sono diventati ciò che fino al 2008 era la casa finlandese con l’innovazione e lo sviluppo, è vero anche che come già ho detto in passato Nokia si è fatta trovare impreparata alla rivoluzione che stava avvenendo e per miopia di marketing si è basata fin troppo sulla forza del proprio marchio.
Purtroppo i dirigenti che perdono un’azienda si ritrovano, com’è avvenuto, quasi per magia in un’altra. Così mentre Microsoft dopo l’acquisizione del reparto mobile della Nokia ha mantenuto intatti i posti dei dirigenti dall’altra parte ha iniziato i licenziamenti degli operai che lavoravano all’assemblaggio degli smartphone e dei cellulari.
Ci sarebbe tanto da dire, e probabilmente rischierei di gettare benzina sul fuoco ma preferisco limitarmi al commentare un’uscita poco felice di un politico che per nascondere le eventuali
colpe di mala gestione di alcuni dirigenti preferisce scaricare su chi ha avuto il coraggio di innovare un mercato che ormai era stantio.