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MUNNIZZA: ACCUSSI’ UNNE’ CCHIU COSA

L’amministrazione è in difficoltà ed è stato detto a chiare lettere anche nelle sedi deputate. Ma davvero unnè cchiu cosa. Le strade continuano ad essere ricolme di rifiuti, la gente è esasperata, la spazzatura puzza, ed i vandali sono in azione. Realmente unnè cchiu cosa. Come si potrebbe uscire da questa situazione che con i primi di luglio deve far davvero alzare il livello di guardia sta diventando la domanda del giorno. Sorvolando, si fa per dire, su tutta una serie di questioni economiche e sociali quali il pagamento dovuto dei tributi, con Equitalia di sentinella, il problema avvolge o potrebbe avvolgere il settore turistico, quello sociale, quello sanitario. Persino quello della viabilità. Forse si è andati anche oltre la ricerca di colpevoli e colpe. Oramai unnè cchiu cosa ed allora bisogna passare alla soluzione, o alle probabili soluzioni, o almeno a quelle suggerite ed immaginate. La raccolta differenziata, l’isola ecologica e quanto altro potrebbe contribuire a risolvere il problema in maniera determinante, si è capito, non arriveranno domani in città; sicuramente non oggi e probabilmente nemmeno dopodomani. Vi sono interi quartieri dove finanche la viabilità inizia a diventare a rischio quando automobilisti e motociclisti sono costretti a compiere vere e proprie gimkane per evitare cumuli e sacchetti sparsi. Sicuramente fa bene l’amministrazione comunale ad incentivare il senso civico dei cittadini perché i rifiuti vengano depositati con modalità e soprattutto secondo orari prescritti. Ma è altresì inimmaginabile pensare che si possano produrre meno rifiuti o che questi si possano tenere in casa. Il problema è cittadino ed è anche puerile irrigidirsi sulle proprie posizioni. Immaginare di trasformare il problema in politico, anzi partitico, sicuramente non porta da nessuna parte. Nessuno vuole vedere bruciare la spazzatura, né inebriarsi all’olezzo derivante da questa che va a fuoco o che rimane a stagnare ai bordi delle strade. Forse sarebbe il caso che ci si sedesse di fronte ad un tavolo senza preconcetti e teorie preconfezionate. A questo punto chi ha un’idea la renda comune e la si attui. In questi ultimi mesi diverse forze politiche, movimenti, progetti, hanno immaginato la risoluzione del problema. Che lo si discuta. Si deve iniziare a pensare che non è assolutamente importante leggere i nomi e le sigle dei sottoscrittori di un programma, di un’idea, di un progetto che ci possa liberare dall’incubo di vedere gru semoventi in giro per la città a raccogliere e ad abbattere montagne di spazzatura. Probabilmente in questi giorni la città verrà ripulita. Ma fino a quando lo resterà? Sicuramente il problema non appartiene solo a questa città. Ma iniziamo in questa città ad immaginare una soluzione proposta, condivisa ed attuata. Si è sicuri che i primi ad essere preoccupati e tesi sono gli amministratori che si trovano di fronte una città mortificata e sporca. Ma devono essere anche pronti ad ascoltare perché accussì unnè cchiu cosa…

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