L’onestà intellettuale è la prima cosa. Perlomeno per coloro che s’affacciano alla politica amministrandone le sorti collettive. Questa, sicuramente, è una dote che non manca al Sindaco Ferrari, avvocato che dirige il Comune di Paola. Perché, nel contesto creato ad hoc per la manifestazione culturale “Pagine a Settembre”, ad una precisa domanda relativa alla sua permanenza nel Palazzo del Sant’Agostino, ha risposto rimettendo il suo destino nelle mani di Dio. Glissando onestamente attorno alla possibilità che la domanda avesse anche un senso “esistenziale”.
Detto questo, ogni possibile opinione trasmissibile relativamente ai contenuti del ragionamento sindacale (alcuni dei quali parrebbero riferirsi ad una sorta di delusione ricevuta nell’ambito della “comunicazione mediatica” scelta dall’Amministrazione), è demandata al video report che – a margine di questa breve introduzione – è di pubblico accesso e nel quale, consideratane la “lunghezza”, è possibile recepire ogni possibile opinione dei protagonisti che hanno dato vita all’ultimo appuntamento.
Della rassegna che ieri a Paola ha chiuso i battenti non si può certo dire che abbia avuto i numeri dello scorso anno, quando sia la location (il gazebo della Villa Comunale “Dalla Chiesa”, ex Villa Umberto I°) che i favori metereologici, ne hanno certificato un successo inopinabile. Tuttavia la profondità degli incontri con gli autori (avvenuti quest’anno presso le splendide sale dell’Ostello della Gioventù nel Palazzo Scorza), di cui il video report che segue dà conto solo dell’ultimo, ha ricevuto il favore dei presenti che – entusiasti – hanno potuto affrontare tematiche “pesanti” con la leggerezza tipica delle parole giuste al momento opportuno.
Nell’incontro tenutosi ieri insieme alla scrittrice Francesca Porco, eccezionale autrice de “Il sangue Rosa. La strage delle donne” (Pellegrini Editore), grazie agli spunti di riflessione offerti dalle personalità presenti – tra cui hanno spiccato la dott.ssa Mariella Veneruso, il criminologo Sergio Caruso e la Consigliere Comunale, nonché presidente della’Associazione “Radici”, Maria Pia Serranò – s’è potuto affrontare il tema del femminicidio da una prospettiva diversa rispetto a quella stereotipata, limitata al solo aspetto delittuoso del fenomeno analizzato a prescindere dalle cause e – soprattutto – dalle radici profonde legate alla distorsione che ha subito l’Amore nella visione egoistica della società attuale.
Con il desiderio d’impartire un consiglio d’Amore, Francesca Porco ha affrontato lo spinoso argomento del suo libro, rendendolo agevole e gettando un fascio di luce all’interno del vortice insensato e devastante che avvolge tutte le esistenze connesse ad un crimine che – sempre più spesso – miete vittime innocenti e crea carnefici che, in un contesto più “Amorevolmente Globalizzato”, potrebbero essere arginati.
Alla rassegna hanno collaborato molte associazioni presenti sul territorio cittadino, tra le quali spicca l’Auser che – nella serata inaugurale – con Liliana Neri ha presentato il libro “È quello che vidi negli occhi di Annette…”, scritto da Federica Legato, scrittrice italiana di ultima generazione.
Purtroppo seguire tutte e tre gli appuntamenti della rassegna si è rivelato un compito impossibile, e la traccia audiovisiva che ne rimarrà resta limitata – almeno nel caso del Marsili Notizie – all’ultimo appuntamento, per il quale – come di consueto – si confida in una Buona Visione.