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Da anni protagonisti di dibattiti, manifestazioni, proteste ed analisi, gli scogli di Coreca, a tre km a sud di Amantea, continuano a trovarsi all’interno di un vortice senza fine senza che si arrivi ad una soluzione concreta, ma soprattutto non dannosa per fermare la forte erosione costiera che ha colpito la zona, considerata una delle perle del tirreno negli anni ’60.
Nel 2011 si parlò di costruire una barriera di massi a ridosso della costa, che già allora sollevò numerose polemiche da parte di ambientalisti e associazioni, nonché di singoli cittadini, assolutamente contrari alla realizzazione dell’opera. Ciò avrebbe provocato un impatto ambientale non indifferente, andando a ledere l’habitat naturale di flora e fauna, e deturpando inoltre visibilmente il paesaggio.
Gli stessi ambientalisti, avevano più volte indicato altri metodi da prendere in considerazione, che non solo non avrebbero imbruttito uno dei più bei panorami del Tirreno, ma non avrebbero avuto ripercussioni sull’ambiente. Come ad esempio il cosiddetto “ripascimento morbido”, consistente nel versamento di sabbia dove necessario e la costruzione di barriere soffolte, quindi al di sotto del pelo dell’acqua.
A distanza di anni, la Regione Calabria ha deciso di intervenire con la costruzione della tanto temuta barriera emersa, riportando all’attenzione politica e sociale gli scogli di Coreca. A tal proposito, domani 11 settembre alle 17, presso la sala consiliare del comune di Amantea, ci sarà un pubblico dibattito tra le associazioni di categoria al quale sono invitati cittadini,operatori turistici, produttivi e commerciali, al fine di riuscire tutti insieme a proporre soluzioni alternative a ciò che andrebbe a devastare un paesaggio di rara bellezza.
Anche l’amministrazione comunale, riunitasi l’8 settembre, sembra essere d’accordo con le associazioni, le quali chiedono la sospensione del progetto per almeno 6 mesi per riuscire ad elaborare altre soluzioni, effettuando anche altri studi, come la VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale), non effettuata nel 2011 in quanto Coreca non risultava essere tra le aree protette, e quindi non sottoposta ai vincoli della VIA.
