giuditta levato

Officina delle Arti: uno spettacolo per ricordare Giuditta Levato

GIUDITTA
La Locandina

Per ricordare la figura di Giuditta Levato, di Calabricata di Albi, prima vittima della repressione agraria che durò dal 1944 al 1950, presso L’Officina delle arti di Cosenza si svolgerà sabato 18 ottobre lo spettacolo “Giuditta Levato, profissioni braccianti”, di Ada Di Leone, per la regia di Ennio Scalercio, in cui verrà ripercorsa la sua vita fino al momento dell’uccisione.

Sostituitasi nei campi al marito partito per la guerra fino al suo ritorno, coltivò con la famiglia i propri terreni, ma soprattutto si battè a favore della Legge Gullo, dal nome del “Ministro dei contadini” catanzarese, la quale assegnava parte dei latifondi ai contadini che, riuniti in cooperative, lavoravano la terra. Ma i proprietari terrieri non avevano intensione di lasciare le terre ai braccianti, e ci furono per questo motivo in quegli anni pesanti scontri.

Sposando del tutto l’ideale della lotta contro i padroni, Giuditta Levato parlava alla gente di Calabricata di libertà e di comunismo, facendo nascere nel suo paese la prima sezione del PCI.

Il 28 novembre del 1946, si recò nei campi con la famiglia e altri contadini, dove si verificarono degli scontri con un proprietario terriero, Pietro Mazza. Dal fucile di uno dei suoi manovali partì un colpo che ferì all’addome Giuditta Levato, incinta del suo terzo figlio. Inutile furono i tentativi di salvarla.

Uno spettacolo sicuramente toccante quello presso la Officina delle Arti, per far rivivere Giuditta e non permettere che la sua storia finisca, come molte altre della nostra terra, nell’oblio.

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