putti, pulci e pulcinelle

Domani a Rende per “Putti, pulci e Pulcinelle”

Nota stampa dell’Associazione “GueCi” organizzatrice dell’evento

putti, pulci e pulcinelle
La locandina dell’evento

L’associazione Culturale GueCi” ha organizzato e promosso per venerdì 14 novembre alle ore 17, presso la Sala Giove dell’Hotel San Francesco a Commenda di Rende la presentazione della silloge della poetessa e scrittrice napoletana Silvana Famiani intitolata ‘Putti, pulci e Pulcinelle’. (Pubblisfera edizioni) L’evento è stato inserito nella rassegna letteraria “Autori d’ Autunno” che si protrarrà con una serie di presentazioni con vari Autori provenienti da varie città italiane, fino a metà dicembre. Interverranno in qualità di relatori e commentatori dei testi lo scrittore Benito Patitucci e la pittrice rendese Grazia Calabrò che ha “ vestito” la copertina con la sua opera pittorica “ Come Ermione”.

Le liriche verranno declamate dall’attrice Angela Gallo, allietate dalla musiche della flautista Clara Caputo. Modererà l’evento Anna Laura Cittadino, presidente GueCi.

Silvana Famiani già vincitore di numerosi premi nazionali con l’opera prima ‘Kocci di vita” torna a farci emozionare con questa nuova raccolta poetica.

Una poesia, quella di Silvana Famiani, che induce a riflettere; capace, cioè, di trasportare il lettore e farlo entrare da protagonista nell’ampio scenario che disegna con il suo fraseggio lirico, con la sensibilità del suo animo, con la semplicità di chi fa del raziocinio la sua arma migliore. Specie laddove il verso si trasforma in prosa, altrettanto scorrevole e penetrante; per farci conoscere un desiderio nascosto nelle pieghe del cuore o per rimandarci indietro nel tempo, a quando le atrocità della persecuzione nazista raggiunsero apici inimmaginabili. Facendoci dono del suo mondo interiore: un inestricabile miscuglio di sentimenti, in grado di coinvolgere emotivamente e far vibrare l’animo del lettore. Un connubio di emotività, che resterà impresso nel tempo e nell’animo. Un qualcosa di bello, che si assaggia, si degusta, si gode. (dalla prefazione di B. Patitucci)

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