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Come promesso è d’obbligo tornare sulla visita di Don Ciotti a Cetraro. Dopo il video breve nel quale è stato condensanto il senso dell’intervento con il quale il Presidente di Libera ha smosso le coscienze dei presenti, è necessario ascoltare dalla sua viva voce le “cose” per le quali ogni cittadino è chiamato ad esisterere e – soprattutto – a resistere.
Opinioni disincantate, quelle di Don Ciotti, frutto di un’esperienza vasta e maturata nei contesti solitamente “invisibili” a coloro che hanno deciso di convivere con il problema delle mafie. Perché la realtà oscena che si cela dietro un fenomeno tanto vasto quanto dirompente per la democrazia ed il diritto di un’intera nazione (per non estendere il raggio fino a tutta l’umanità) è proprio il grado di “tolleranza” con il quale la tanto celebrata società civile si relaziona a mafia, camorra e ‘ndrangheta.
La lezione lasciata ancora una volta a questa terra di Calabria, è quella insistente sulla necessità di aprire gli occhi, di sviluppare una coscienza civica avulsa dalla convenienza e slegata dai rapporti di familiarità con una criminalità ritenuta endemica e tradizionale che, in realtà, non ha nulla di nobile e ben poco di storico.
Per questa ragione, di seguito, è pubblicata la video intervista realizzata con Don Ciotti a Cetraro. Perché già ascoltare le sue parole e capirle è un modo per esistere e resistere dinnanzi agli occhi di Dio, la cui chiesa – alle volte, e non in questo caso – sembra aver voltato lo sguardo dall’altra parte.
Buona Visione
