panino vietato paola

Paola, il panino a scuola non è più “cosa da bambini”

panino a scuola
L’avviso relativo al servizio mensa

Senza entrare immediatamente nel merito della notizia odierna, sarebbe opportuno riportare alla mente quanto sancito dall’Art. 3 della Costituzione, il quale testualmente impone che: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Questa premessa, doverosa per affrontare l’argomento trattato, suonerà come un pugno nell’occhio di quanti hanno dovuto affrontare l’avviso pubblicato quest’oggi sull’albo pretorio del Comune di Paola. Perché a decorrere da ieri, è iniziato il conteggio di 3 giorni per mettere in moto un meccanismo che andrà ad abbattersi come una scure nelle tasche dei contribuenti paolani.

panino a scuola
L’avviso relativo al servizio Scuolabus

Dopo il caro bollette relativo ad acqua e spazzatura è ora il turno dei servizi scolastici. A partire da domani è fissato l’inizio del servizio di refezione scolastica «ed il ticket dovuto è di euro 3,00 a pasto. Inoltre, si porta a conoscenza delle SS.L.L. che il relativo blocchetto di n.20 buoni pasto, per un totale di euro 60,00 […] Si ribadisce ulteriormente che il tempo pieno è strettamente connesso con il servizio refezione scolastica e che è severamente vietato il consumo di panini o altre cibarie portate da casa e consumate nella sala refezione dei relativi plessi scolastici».

Mentre per quanto concerne il servizio scuolabus, «si applicheranno le tariffe come stabilito dalla delibera di Consiglio Comunale n.15 del 5.06.2014» ovvero € 448,46 in quota annuale (€ 149,49, se diviso in tre trimestralità).

Tutto ciò, tenendo presente l’attuale contingenza economica e la possibilità che esistano famiglie con più di un figlio in età scolare, spiega ampiamente il motivo per il quale in premessa è stato citato l’Art. 3 della Costituzione Repubblicana Italiana. Perché con queste tariffe, e soprattutto con “l’obbligo contrattuale” cui sono soggetti gli scolari del tempo prolungato, l’unico passo che resta da compiere a Paola è l’applicazione di un segno distintivo sul petto dei grembiuli dei bambini appartenenti alle classi meno abbienti. Un bel passo indietro nella storia, compiuto nuovamente da un’Amministrazione che era stata eletta sulla spinta della propria – giovane – età anagrafica. Considerate se questa è uguaglianza.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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