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Sentenza Marlane, lo sconcerto di Rifondazione Comunista

Nota diramata per conto dei seguenti circoli di Rifondazione Comunista: Paola, Verbicaro, Diamante, Grisolia, Bonifati & Belvedere Marittimo.

La sentenza sul caso Marlane ci lascia profondamente attoniti. Il tutto si e’ risolto nell’assoluzione generale di tutti gli imputati, accusati di omicidio colposo per la morte di 107 lavoratori. Nessuno dunque e’ responsabile per il disastro ambientale, nessuno era responsabile degli operai avvelenati. Tutto questo e’ davvero inaccetabile. Eppure ci sono stati lutti che hanno devastato famiglie e comunita’, ci sono stati idennizzi dove i piu’ deboli sono stati prezzati dal padronato, in una situazione generale di „questione meridionale” ancora attuale! Il clamore di questa sentenza di primo grado desta parecchie perplessita’ ed acuisce tensioni sociali evidenti e palesi nel nostro territorio. La „Marlane” era una delle concrete forme di industrializzazione del Tirreno cosentino, una prova concreta di <<sviluppo>> basato sul secondo settore. Al di la’ delle motivazioni del Tribunale che leggeremo con attenzione fra tre mesi, rimane aperto un interrogativo inquietante: chi e cosa ha avvelenato la nostra terra? Chi è che porta sulla coscienza quelle morti? Noi ci auguriamo vivamente che la fine del processo di pochi giorni fa non segni anche la fine della ricerca della verità. Noi non crediamo che i morti di Praja siano il frutto di una fatalità. Abbiamo il diritto ma anche il dovere di conoscere i nomi e le dinamiche che hanno segnato la storia dell’alto tirreno. Per non ripetere mai più gli stessi errori.

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