basilio ferrari

[TELA DEL RAGNO] Michele Bruni disse: «Appena vengono, li uccido tutti e due»

«Luciano Martello odiava i Serpa da quando suo padre fu redarguito e minacciato di morte da Mario Serpa, in occasione delle sbruffonate che andava dicendo sulla morte di Armando Bruni. Il suo rapporto con la mia famiglia era sceso a livello che lui stesso aveva definito con l’espressione: “Io, con voi Serpa non voglio averci a che fare”». Con questa descrizione, usata in occasione della sua ultima deposizione, Giuliano Serpa ha definito la questione sospesa sotto all’omicidio di Pietro Serpa. Un odio antico, datato 1982, che ha impiegato 21 anni per essere sfogato.

Era il 2003 e Pietro Serpa era stato ucciso, Luciano Martello era stato ucciso (in seguito alla “condanna” di Guerino Serpa e al “desiderio di vendetta” di Nella Serpa) e “Tela del Ragno” stava per cominciare.

Giuliano Serpa, ex picciotto della malavita cittadina oggi collaboratore di giustizia, ha così ripercorso il seguito della storia: «Ulisse (Serpa, ndr), un mattino venne verso di me piangendo. La sera prima sarebbe dovuto avvenire il delitto di Valerio Crivello (membro del commando omicida contro Pietro Serpa, ndr) secondo modalità che, in qualità di sicario, lui non si sarebbe sentito di mettere in atto. Secondo il racconto di mio fratello, non avendo gradito quest’interferenza sentimentale, i cugini Livio e Nella Serpa, insieme a Michele Bruni, lo avevano maltrattato (Ulisse avrebbe implorato Michele Bruni affinché quest’ultimo non sparasse contro l’auto di Crivello che trasportava, insieme a suo padre, anche la fidanzata e il fratellino, ndr)». Dopo quello sfogo fraterno, avvenuto nell’area prospicente il Santuario, Giuliano Serpa – sempre secondo il suo racconto – sarebbe sceso nella piazza centrale di Paola, dove avrebbe incontrato suo cugino Livio. A quel punto, l’ex affiliato alla cosca di “Bella Bella”, avrebbe litigato col congiunto, inveendo pure contro la cugina Nella, definita in un modo irripetibile all’interno di un’aula di tribunale.

La sete di vendetta nel clan Serpa a quel tempo era alimentata dal dolore di Nella, sorella che si sentiva derubata del suo bene più caro, pertanto non s’era arrestata al solo delitto di Luciano Martello in quanto «Tutti i membri di quel clan dovevano essere uccisi (indipendentemente dai ruoli e dai modi d’esecuzione, ndr)».

«Per quanto riguarda Rolando Siciliano – ha ripreso a dire Giuliano Serpa – la sua colpa era duplice. Era stato individuato nel gruppo che aveva tramato per far fuori Pietro Serpa e, in più, era parente di quel Romeo Calvano che Michele Bruni voleva uccidere insieme a Franco Tundis. Il primo perché andava facendo troppe domande in merito alla “lupara bianca” di cui era stato vittima il suo parente, il secondo perché si discostava troppo spesso dai lavori della cosca»

Una figura, quella di “Bella Bella”, che nei racconti di Giuliano Serpa assume i connotati dello sterminatore, sempre pronto a regolare col piombo ogni sospetto creduto certezza. «Li sto aspettando – avrebbe detto Michele Bruni a Giuliano Serpa, riferendosi a Franco Tundis e Romeo Calvano invitati contemporaneamente – quando vengono li ammazzo tutti e due». La cosa però non si verificò e le due potenziali vittime di quell’azione, sono attualmente in vita e dietro le sbarre.

Così com’è in vita Antonio Buono, definito erroneamente da Giuliano Serpa: «Buon’anima». Proprio U’ Strippune, in compagnia di Ennio Serpa, è stato l’oggetto di un altro racconto che il collaboratore di giustizia ha fatto alla corte. «Ricordo la storia del sig. Borrelli, proprietario del Discopub “il Boomerang”, il quale era finito sotto strozzo proprio nei loro confronti. Quello che gli è successo, nonostante sua moglie avesse richiesto il mio intervento, sono fatti che non attengono alla mia responsabilità. Perché negli affari di Antonio Buono ed Ennio Serpa io non avevo voce in capitolo».

Una storia che va chiarendosi sempre più e che presto comprenderà anche il capitolo delle giostre del 4 Maggio e quello dell’intimidazione all’ex sindaco, Roberto Perrotta. (continua)

 

Articolo apparso su “La Provincia di Cosenza” in data 19.12.2014

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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